Il virus della terza via. No destra. No sinistra

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Il virus della terza via. No destra. No sinistra. Il nulla.

Non è possibile archiviare ciò che è avvenuto il 15 gennaio sera al Parlamento inglese come irrilevante.

C’è una grande noncuranza sull’argomento: la reazione dei mercati è stata nulla e l’interesse dei media tende più ad esaltare il grottesco della situazione inglese che realmente analizzare cause e conseguenze.

Ti dico subito ti consiglio di monitorare con molta attenzione l’analisi delle conseguenze della Brexit: la nostra redazione è estremamente attenta a questo argomento, che tratteremo al Meeting dei Mercati Internazionali a Torino, il 2 febbraio prossimo. Si tratta di un vero festival della Cultura Finanziaria di altissimo livello a cui non puoi rinunciare e quindi ti ricordo qui sotto il link per iscriverti e assicurarti un posto nell’Aula d’Onore della prestigiosa Università degli Studi SAA.

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Voglio però anticiparti in esclusiva il nostro punto di vista su quanto sta accadendo.

Il 15 gennaio, intorno alle 21 ora italiana, le 20 per il Regno Unito, veniva annunciato che l’accordo stipulato dalla May con l’Unione Europea era bocciato con uno scarto di oltre 200 voti: un record di sfiducia per un governo inglese, che non si verificava da oltre 100 anni.

Fuori del Parlamento inglese, la folla era in festa per la bocciatura. Folla, si osservi, contraria alla Brexit e sostanzialmente europeista.

A seppellire l’accordo, non è stata solo l’opposizione al governo (a sua volta contraria di per sé alla Brexit). Ma anche una buona parte del partito conservatore, teoricamente favorevole alla Brexit, ma contrario all’accordo, che vede, a loro modo di intendere, la Gran Bretagna soccombente rispetto all’Unione Europea, dovendo in qualche modo sottostare ad una posizione di libero scambio, senza più avere alcun beneficio effettivo dal rapporto con l’Unione e soprattutto senza più avere alcuna voce in capitolo all’interno dell’Unione.

In realtà, quindi tre sono le posizioni politiche nel Regno Unito, tutte minoritarie:

1)  I contrari alla Brexit e quindi favorevoli a restare nell’Unione Europea

2)  I favorevoli alla Brexit e favorevoli all’accordo con l’Unione Europea

3)  I favorevoli alla Brexit e contrari all’accordo con l’Unione Europea a costo di affrontare una hard Brexit (che significa, in pratica, che dalla mezzanotte del 30 marzo 2019 nessuno sarebbe in grado di capire come gestire i rapporti commerciali della Gran Bretagna con gli altri Paesi).

Io appartengo a una esigua minoranza di opinione in Italia: la Gran Bretagna avrà nel breve termine un grande scossone, ma nel medio e lungo termine diventerà la piattaforma offshore più grande e invitante del mondo e la piattaforma naturale di approdo degli Stati Uniti in Europa.

Quindi: Brexit significa nel lungo termine una grande opportunità per la Gran Bretagna. Grande. Significa, anche, un trauma non da poco nel breve termine.  Per estirpare un cancro, la terapia è dura e non scevra di conseguenze.

La suddivisione in tre minoranze che è visibile oggi nel Regno Unito, corrisponde al momento storico che viviamo. C’è chi è ancora di destra e di sinistra e chi nega la destra e la sinistra, creando il presupposto di un pericoloso vuoto storico, da colmare ed affrontare.

Esattamente quello che sta avvenendo nella scena mondiale: cambiano i personaggi, le situazioni, i Paesi. Ma non cambia la sostanza.

In Francia ad identificare la nuova corrente negazionista della destra e della sinistra sono i Gilet gialli: pochi? Forse, ma una parte della popolazione li sostiene, si identifica in loro. Basta destra e sinistra, ci avete deluso. Vogliamo una società più giusta: il problema è che non abbiamo ancora capito come farla … Sostenitori del nulla, in definitiva. Il virus della terza via in fase conclamata.

Sempre in Francia, Macron è andato al potere sventolando proprio la finta bandiera della terza via, solo che si sono accorti che era tutta una finzione …

In Italia, una parte dello schieramento politico, ricerca la terza via, cercando di fare piazza pulita del passato di destra e di sinistra e creando nuove ipotetiche forme di condivisione del reddito e correzione delle storture globaliste. Auguri, se questa pensano sia la via giusta.

In Germania, che si salva, peraltro, per sempre maggiore concretezza, i Verdi stanno prendendo un posto importante nella scena politica. Basta destra e sinistra, no alla Merkel ma no anche a Schulz. No a tutto. Poi vedremo.

Negli Stati Uniti, Trump (mago del marketing, scienza che è concreta, ma è capace quanto altre mai di vendere il nulla) si trova ad affrontare le contraddizioni della propria terzietà rispetto alla destra e alla sinistra, con una camera di un colore e l’altra del colore opposto, e sostanzialmente nessuno capace di sostenerlo fino in fondo.

Siamo agli inizi appena di un’epoca nuova: ci sono i millennial nell’elettorato, stanno diventano preponderanti, stanno avanzando in tutto il mondo. Una generazione difficile, che ha vissuto ingiustizie sociali drammatiche, distribuzione disastrosa della ricchezza, competizione spietata sul lavoro.

I millennial hanno una loro maggioranza interna, che non se la sente di sostenere la destra o la sinistra. Il guaio è che non hanno ancora capito che così sostengono non una terza via, come è loro opinione, ma il nulla.

La storia riempie il nulla. Sempre. Lo attende per riempirlo. Alle volte in modo coscienzioso, costruttivo, più spesso in modo roboante, distruttivo.

La Brexit è una occasione di riflessione sull’equilibrio necessario fra una dimensione autonoma dei popoli e uno spirito collaborativo con le altre nazioni. Quello che l’Unione Europea ha interpretato troppo goffamente, dandosi regole basate sull’autoreferenzialità della burocrazia, piuttosto che sulla concretezza dello sviluppo e la libertà dei popoli.

Doloroso dirlo, una Europa che è stata troppo continente e troppo poco anglosassone. Fino al punto di irritare tanto gli anglosassoni da avere creato questa ambigua situazione di incertezza, dove il virus della terza via ha attecchito anche nella isola britannica.

Il virus della terza via va debellato con iniezioni potenti di buon senso, che non ci sono ancora all’orizzonte. Devono comparire o l’umanità intera prende una brutta via, appunto la terza, che è senza uscita.

Destra e sinistra rappresentano niente altro che lo spirito dell’umanità che avanza gestendo la paura e l’avidità, in un eterno scontro fra le due forze e tentativo di riequilibrio. Progresso implicito al grande fenomeno evolutivo imposto dalla natura. Chi nega la destra e la sinistra, nega il progresso umano, nega la storia. La storia ha un pessimo carattere: è molto permalosa verso chi la nega.

Dalla fine del 2019, e per tutto il 2020 e 2021, i mercati saranno a rischio. La correzione che abbiamo visto nel dicembre scorso è un assaggio della crescente velocità acquisita dai mercati. Velocità che fa toccare la soglia del meno 20 percento, giusto la soglia di attenzione degli americani, in poche sedute.

Con lo scenario descritto sopra, dove vanno i mercati nel 2019? Abbiamo qualche idea precisa in merito. Vuoi che ne parliamo insieme?

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Ci vediamo a Torino!

Maurizio Monti

Editore

Traders’ Magazine Italia

Istituto Svizzero della Borsa

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