L’ultima conferma arriva dal colpo messo a segno da Platinum Equity che ha rilevato per una cifra vicina ai 180 milioni di euro l’intero pacchetto azionario della Farnese Vini detenuta da NB Renaissance. Quest’ultima da ottobre 2019 aveva dato mandato all’advisor Lazard di trovare nuovi acquirenti e nel giro di qualche mese dopo varie offerte di fondi di private equity e gruppi strategici, la scelta è ricaduta sull’americana Platinum Equity. Il co-fondatore Valentino Sciotti non lascerà del tutto la sua celebre cantina vitivinicola ma sarà al fianco di Platinum Equity come presidente esecutivo.
Farnese Vini la storia
Sotto l’etichetta Farnese ci sono i marchi Caldora, Feudi di San Marzano, Vesevo, Vigneti del Vulture e Vigneti Zabu. Una storia che va avanti dal 1994 con base a Ortona in Abruzzo. Diciamo che sotto la guidaNB Renaissance, Farnese vini ha vissuto il suo miglior periodo: i ricavi sono aumentati del 13% in media all’anno.
Il segreto del successo
Su tre basi si è sviluppato il successo di Farnese Vini: business innovativo, flessibile e asset-light. Non ha propri vigneti ma si approvvigiona da 200 viticoltori e vinificatori. Si occupa dunque solo della trasformazione con due impianti di produzione e gli investimenti ora con l’ingresso della società americana sono aumentati con la produzione e la vendita di vini pugliesi e ulteriore apertura di due nuovi stabilimenti in Abruzzo e Basilicata.
A chi piace il vino Farnese
Farnese Vini viene per quasi la totalità venduto all’estero, tanto che la quota ricavi è rappresentato dal 97%. I principali mercati sono la Germania, la Svizzera, il Canada, l’Olanda, il Belgio e il Giappone ma copre ben 80 Paesi nel mondo. Il vino Farnese si possono trovare sia nei ristoranti, enoteche sia nelle catene retail. Si punta a far innamorare le papille gustative dei millennials che fanno della ‘wineexperience’ una nuova abitudine. Inoltre c’è la volontà di affacciarsi sul canale di vendita dei Paesi emergenti.
Platinum Equity affascinato dall’italiano
Platinum Equity ha occhi solo per i prodotti italiani. A fine ottobre, infatti, ha acquisito la maggioranza del Gruppo De Wave, specializzato in progettazione, produzione e installazione di aree pubbliche di navi.
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