È interessante come alcune aziende non risentano minimamente degli eventi geopolitici ed economici. Un esempio su tutti è il titolo Starbucks, gigante delle catene di caffè degli Stati Uniti. Con gli scenari economici e geopolitici americani che sembrano essersi rasserenati, proviamo ad analizzarne l’andamento a Wall Street e soprattutto a capire se il titolo sia ancora appetibile per gli investitori.
Focus su Starbucks
La famosissima catena del caffè nata a Seattle nel 1971 è attualmente la più grande nel suo genere, con circa 29.000 punti vendita in tutto il mondo e quasi la metà negli Stati Uniti d’America. Chi è stato almeno una volta negli USA saprà benissimo che non si tratta di semplici negozi che servono caffè e pasticcini, ma piuttosto di un ambiente che diventa una ”esperienza per il consumatore”, come recita del resto la mission aziendale.
Evoluzione continua del titolo Starbucks
Starbucks (SBUX) è anche un brand in continua evoluzione e i nuovi concept stores chiamati “roastery” ne sono la conferma. Il primo Starbucks Reserve brand è nato nel 2013 proprio nella città natale Seattle. E dopo quello di Shanghai del 2017, in Italia ha aperto i suoi battenti a Milano nel 2018, dopo anni di attese.
Essendo un’istituzione, non sono mancati i possibili competitor, come ad esempio la cinese Luckin Coffee, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.
Un trend in costante rialzo
Dalla sua IPO nel 1992, il trend è visivamente molto interessante. Fino alla crisi del 2008 è stato in una condizione di crescita sostanzialmente contenuta. Dal 2009 ad oggi invece il titolo è passato da circa 4 dollari per azione a 99$, suo massimo del 2019. In termini percentuali equivale a dire che in 10 anni ha avuto una variazione del 2350%, davvero cifre esorbitanti.
Se analizziamo il grafico dagli inizi di quest’anno, noteremo che il trend è rimasto sostanzialmente invariato, complici anche un tasso di disoccupazione non alto e salari decisamente adeguati. Questo fino al massimo storico di fine luglio, quando è non è riuscito a sfondare quota 100$ per pochissimo.

Grafico del titolo Starbucks su base annuale
Il mese di agosto non è stato positivo per il titolo ed è per questo che molti indicatori tecnici al momento lo posizionano in opzione “sell” nel breve termine, mentre è assolutamente consigliato nel lungo periodo.
Outlook sul titolo
Con le premesse fatte sembra ovvio che l’azienda abbia tutte la carte in regola per proseguire la sua corsa al rialzo. Ma non mancano le difficoltà.
Da considerare, infatti, un segnale non proprio eccellente che viene dai suoi fondamentali. La crescita delle vendite negli ultimi 5 anni è calata in termini percentuali, portandosi al 5% rispetto alla media del 15% dei precedenti periodi. Tutto ciò in contrasto con il trend nettamente al rialzo delle sue azioni e motivo per cui il titolo Starbucks potrebbe essere considerato sopravvalutato.