A fronte di un mercato italiano che perde oltre il 4%, il titolo CIR resiste bene alle vendite e presto potrebbe approdare a un porto sicuro. Nel giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, infatti, il titolo perde solo il 2,48%.
Questa resistenza potrebbe essere dovuta alla vicinanza del supporto chiave in area 0,376 euro (II obiettivo di prezzo). La tenuta di questo livello, infatti, potrebbe spingere le quotazioni di CIR al rialzo verso il massimo recente in area 0,533 euro. Questo livello è particolarmente importante in quanto già nel 2020 e nel 2021 ha rappresentato il punto di arrivo di tutti i rialzi del titolo frenandone l’ascesa.
D’altra parte, però, vista anche la situazione particolare della geo-poitica mondiale la probabilità che il supporto possa reggere è molto bassa. Inoltre, già sul supporto precedente i tentativi di resistere da parte dei ribassisti sono stati vani. Quando le quotazioni di CRI sono arrivate sul supporto fornito dal I obiettivo di prezzo in area. 0,4475 euro, infatti, scrivevamo che la lunga fase laterale di CIR sarebbe potuta finire nel peggiore dei modi. La storia è che il ribasso è continuato senza sosta ed è tuttora in corsa.
Qualora il ribasso dovesse continuare anche oltre il II obiettivo di prezzo le quotazioni del titolo CIR potrebbero continuare la loro discesa fino al III obiettivo di prezzo in area 0,3045 euro. Su questo livello le probabilità che si possa invertire la tendenza al rialzo sono molto elevate.
Secondo gli analisti il giudizio medio è comprare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione di poco inferiore al 60%.
Prima di concludere ricordiamo un aspetto molto interessante di CIR che è quello legato alle prospettive di crescita degli utili che sono attesi crescere mediamente di circa il 55% all’anno per i prossimi tre anni.
Il titolo CIR resiste bene alle vendite e presto potrebbe approdare a un porto sicuro: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo CIR (MILCIR) ha chiuso la seduta del 24 febbraio in ribasso del 2,48% rispetto alla seduta precedente a quota 0,393 euro.
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