Il titolo che crescerà di più nei prossimi anni

Il titolo che crescerà di più nei prossimi anni

Borse nel caos a causa del ritorno della paura sui dazi commerciali. Nella tempesta la domanda è una sola: quale sarà il titolo che crescerà di più nei prossimi anni?

Il titolo che crescerà di più nei prossimi anni

In borsa, sui mercati, sugli indici, sulla scena internazionale e persino sui singoli titoli esistono i cosiddetti venti contrari. Si tratta di elementi che potrebbero costituire motivo di intralcio per l’aumento delle quotazioni. Per quanto riguarda alcuni settori, come ad esempio quello dei farmaceutici, il rischio più temuto è quello della perdita dei brevetti sulle molecole alla base dei farmaci. Per questo motivo molti grandi nomi sono costretti ad attuare strategie di difesa.

Oppure rafforzare quelle di attacco.

Ma alcuni titoli, come ad esempio Pfizer possono contare su una situazione già forte di suo, il che può permettere di considerarlo un titolo in crescita per i prossimi anni.

Il futuro di Pfizer (NYSE:PFE)

Partendo dal presupposto che il recente report sui guadagni ha battuto le attese, si può guardare con fiducia anche ai conti, nonostante la perdita in arrivo di alcuni brevetti. Un miglioramento della strategia di acquisizioni, in passato sotto accusa per alcune scelte non apprezzate dal mercato, potrebbe già essere un primo punto di partenza.

Detto questo si può sottolineare la solida crescita delle vendite della società per alcuni dei suoi prodotti di punta come, ad esempio, l’anticoagulante Eliquis e il farmaco antitumorale Ibrance.

Il tutto senza contare il vaccino contro il pneumococco, Prevnar. In questo caso il primo competitor di Pfizer, Merck sembra aver sviluppato una soluzione migliore in ambito pediatrico.

Tuttavia, il portafoglio di brevetti Pfizer per Prevnar sembra essere invece più forte sul fronte delle scadenze. Cosa significa questo? Che la copertura su questo punto ci sarà per lo meno fino al 2026.

I mercati internazionali

C’è anche la questione dei mercati internazionali. Un nome su tutti: Cina. In questo caso uno dei rami di Pfizer, per la precisione il segmento dei prodotti biofarmaceutici di Pfizer sta guardando proprio alla Cina come ad un interessante mercato per il rafforzamento di Ibrance. Un’ulteriore spinta potrebbe arrivare anche dalla già vasta pipeline che dall’inizio del 2019 ha già conquistato diverse approvazioni da parte delle autorità per la nascita di nuovi farmaci.

Da un punto di vista prettamente finanziario resta inevitabilmente la questione del premio agli azionisti. Infatti la società ha deciso di dar vita ad un programma di buyback per il valore di 8,9 miliardi di dollari.

Con un duplice vantaggio: diminuzione delle azioni in circolazione con conseguente aumento delle quotazioni, ma anche, e soprattutto, aumento dell’appetibilità da parte degli azionisti. A questo si aggiunga anche un dividend yield attualmente al 3,39%.