Nel precedente report facevamo notare come la picchiata delle quotazioni del titolo Credem avrebbe potuto trovare una pausa su un supporto molto importante individuato in area 5,44 euro. Dopo che le quotazioni che hanno segnato un minimo a 5,54 euro, abbiamo assistito a una forte ripresa delle quotazioni che si sono portate in area 7 euro con un rialzo di oltre il 25%.
Quindi, il supporto individuato dai nostri sistemi resiste e lancia in orbita il titolo Credem. A dare una spinta ulteriore alla salita delle quotazioni di Credem ci hanno pensato gli ottimi dati del 2021 che hanno battuto le attese degli analisti. Se a questo si aggiunge una proposta di dividendo di 0,3 euro, per un rendimento del 4,7%, e il prospettato aumento dei tassi, si capisce come Credem sia letteralmente volato in Borsa con volumi molto superiori alla media.
La forza di Credem è anche evidente da una delle più interessanti valutazioni sul mercato in termini multipli degli utili. Inoltre, il prezzo dell’azienda rispetto al valore netto contabile fa apparire l’azione come relativamente economica.
Secondo il fair value, invece, calcolato con il metodo del discounted cash flow esprime una sopravvalutazione del 5%.
Gli analisti che coprono il titolo hanno un consenso medio accumulare con un prezzo obiettivo medio in linea con le attuali quotazioni.
Il supporto individuato dai nostri sistemi resiste e lancia in orbita il titolo Credem. Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Credem (MIL:CE) ha chiuso la seduta dell’8 febbraio in rialzo del 3,73% rispetto alla seduta precedente a quota 6,68 euro.
Time frame settimanale
La tendenza in corso è rialzista con il titolo diretto verso il I obiettivo di prezzo in area 7,39 euro. A seguire gli altri obiettivi si trovano in area 9,24 euro (II obiettivo di prezzo) e 11,09 euro (III obiettivo di prezzo). Potenzialmente, quindi, il titolo potrebbe andare incontro a un rialzo di circa l’80%.
Ci sono, però, alcuni aspetti che vanno evidenziati e che potrebbero avere ripercussioni negative sul titolo.
Innanzitutto le quotazioni si trovano in corrispondenza dei massimi recenti e questo potrebbe portare alla formazione di un doppio massimo con conseguenze negative sul titolo. Inoltre l’euforia seguita alla pubblicazione dei dati relativi al 2021 ha avuto vita breve. La chiusura giornaliera, infatti, seppure in rialzo di circa il 4% è stata lontana dai massimi intraday di oltre il 4,5%.
Anche se siamo in presenza di un ottimo titolo, quindi, fare molta attenzione. Un segnale rialzista chiaro si avrebbe con una chiusura settimanale superiore a 6,6833 euro.
I ribassisti, invece, prenderebbero nuovamente il sopravvento con una chiusura settimanale inferiore a 6,2467 euro.