Il summit museale italo-russo riapre la Via dell’arte tra Roma e Mosca

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Col ritorno alla vita culturale post Covid, tornano le grandi mostre d’arte. Ma anche le strette collaborazioni tra i musei italiani e russi per lo scambio di tesori d’arte da offrire al grande pubblico. Milano ospita a Palazzo Litta i lavori del Summit coordinato dalla Direzione regionale Musei Lombardia, guidata da Emanuela Daffra. Vediamo di cosa si tratta con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Il Ministro della Cultura Dario Franceschini e il Sottosegretario Lucia Borgonzoni hanno accolto i direttori dei principali musei arrivati da Mosca. Con loro la Ministra della Cultura russa, Ol’ga Borisovna Ljubimova e l’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov. “Questo summit è uno scambio di competenze ed esperienze” ha sottolineato il Ministro Dario Franceschini. “Aiuteremo i musei italiani a crescere ulteriormente. Specie su quegli aspetti che vanno oltre la mera tutela dell’arte. Dobbiamo rendere il museo un luogo vivo, attivo, capace di dialogare con ogni tipo di pubblico”.

I direttori dei musei italiani in prima fila

Il summit museale italo-russo riapre la ‘via dell’arte’ tra Roma e Mosca. In prima fila sono arrivati i manager dei siti italiani più importanti. Come Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, Gabriel Zuchtriegel del Parco Archeologico di Pompei, Eike Schmidt degli Uffizi, Fiorenzo Galli del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Ma anche Stefano Katadjov della Fondazione Brescia Musei e Stefano L’Occaso di Palazzo Ducale a Mantova. Tra i nomi russi spiccano Svetlana Adaskina, vicedirettrice del Museo dell’Hermitage, Marina Loshak del Museo Pushkin. Sono volati in Italia anche Alexey Levykin del Museo Storico Nazionale e Michail Bryzgalov del Museo Nazionale Russo di Musica.

Il summit museale italo-russo riapre la ‘via dell’arte’ tra Roma e Mosca

Una sessione dei lavori è stata dedicata al museo del futuro, che sarà sempre più al centro del concetto di week end d’arte. Seguita poi da una riflessione sugli spazi verdi. Alla complessità alta dei musei si aggiunge anche questo aspetto. Vale a dire la necessità di armonizzare la fruizione delle collezioni. Occorrono più manutenzioni negli spazi esterni e in altri edifici. Spesso sono giardini e padiglioni magnifici. Ricchi di storia e di pregio artistico, ma anche fragili e complessi da conservare. Tra le relazioni, anche una sull’ accessibilità cognitiva alle collezioni e ai patrimoni dei rispettivi Paesi. A chiudere i lavori, un intervento di Alberto Garlandini, Presidente di Icom International.