Il sorprendente motivo per cui questo sale fa impazzire anche gli chef stellati

sale

Esiste un tipo di sale molto diffuso fra le cucine stellate e che tutti i professionisti del gourmet hanno nelle loro dispense. Parliamo del Sale di Maldon, famoso in tutto il mondo per il suo sapore inconfondibile e per la sua capacità di rendere speciali i piatti che cuciniamo.
Vediamo insieme, dunque, il sorprendente motivo per cui questo sale fa impazzire anche gli chef stellati.

Ha una forma ed una consistenza diversa dagli altri tipi di sale

La sua lavorazione ha origini antichissime. È ancora prodotto a Maldon, una piccola cittadina nel sud-est dell’Inghilterra, con gli stessi procedimenti di due secoli fa.
Una delle differenze principali tra il Sale di Maldon e quello tradizionale, oltre alla produzione ed alla provenienza geografica, sta nella struttura.

I suoi cristalli, infatti, durante la fase di lavorazione acquisiscono una forma a piramide cava, come se fossero delle “scaglie”. Questa particolarità permette a questo tipo di sale di non sciogliersi subito al palato e di donare così maggiore croccantezza e profondità alle nostre pietanze.

Rivela il suo sapore autentico solo a fine cottura

Le caratteristiche uniche del Sale di Maldon, però, lo rendono “sprecato” se utilizzato durante la fase di cottura dei nostri piatti. Infatti, dà il meglio di sé solo quando cosparso sui cibi già cotti.
In questo modo, tutto il gusto e l’aroma si preservano, aumentando così anche le sue possibilità di utilizzo in cucina. E questo è, essenzialmente, il sorprendente motivo per cui questo sale fa impazzire anche gli chef stellati.

Si può benissimo aggiungere sulla carne e sul pesce, cotti in padella o sulla griglia, ed è anche ottimo sulla verdura, nell’insalata e sulle focacce. Inoltre, in molte preparazioni gourmet, viene anche utilizzato come sapore di “contrasto”, ad esempio sui dolci ed addirittura sulla frutta.
Interessante e particolare è anche il Sale di Maldon nella sua versione affumicata.
Questa variante è ottima da adoperare anche in fase di marinatura delle carni, soprattutto sulle carni bianche come il pollo, il tacchino e il maiale.