Il sistema italiano fino a quando potrà reggere tutti questi debiti?

Sistema pensionistico,

Il sistema italiano fino a quando potrà reggere tutti questi debiti? Siamo oltre quota 2500 miliardi?

Il  nostro sistema può reggerli?

Il futuro economico italiano, almeno a breve non è certo roseo, purtroppo.

Problemi legati alla pandemia del coronavirus non ancora risolti e con possibili ricadute a causa degli infetti di ritorno, provenienti in genere da paesi extra UE, ove il virus sta veramente  espandendosi oltre misura.

La caduta del PIL sarà molto seria   e sicuramente  superiore al 10%.

La piccola riapertura e la voglia di vacanze tipica degli italiani per adesso rinvieranno le problematiche  di natura economica. A settembre i problemi finanziari legati a questa grossa crisi saranno tutti da risolvere.

Gli sbarchi di clandestini sono ripresi e sfortunatamente molti di essi sono stati contagiati dal virus. Questo significa  che il Covid-19 imperversa  ovunque.

La politica governativa è per adesso basata sull’espansione della spesa in tutte le direzioni, sembrerebbe anche senza  bussola.

Il rapporto debito/PIL non era buono  nel 2019, era tra i più alti d’Europa.

Anzi era  il più alto, solo quello della Grecia era maggiore del nostro.

Per ridurre  questo rapporto o si diminuisce il debito pubblico e si aumenta il PIL nazionale.

Negli ultimi periodi nessuna politica è stata fatta in una o nell’altra direzione.

Le previsioni dell’aumento del PIL sia a livello europeo sia a livello italiano per il prossimo anno non permetteranno di recuperare i dati ed i valori di pre-crisi.

Il sistema italiano fino a quando potrà reggere tutti questi debiti?

Troppe incognite sul futuro economico mondiale e nazionale.

I problemi sul tavolo sono molti, se il virus sarà contenuto, se  un eventuale vaccino sarà efficace a combatterlo, se non ci saranno crisi politiche gravi a livello mondiale. Se l’economia continuerà a muoversi verso l’alto, se tutto questo  andrà nel verso giusto, forse il PIL potrà recuperare  nell’anno 2022,  incrementarsi dall’anno 2023.

Come sarà impostata la prossima finanziaria di ottobre?

Il Governo espanderà la spesa  pubblica nei livelli massimi, anche con l’approvazione momentanea dell’U.E.. Visto che  non si vorrà intervenire sul rapporto debito/PIL e per adesso non è chiaro se si vorrà accedere ai fondi del MES, a ottobre rispunterà per forza una ipotesi di tassazione straordinaria.

L’unica soluzione in alternativa alla tassazione sono immediatamente la richiesta dei fondi disponibili del MES per circa 37 miliardi. Successivamente aspettare i corona bond a livello europeo.

Il sistema può reggere questi maggiori  debiti?

Tecnicamente si, purché i parametri di bilancio europei per almeno tre anni siano  più blandi.

Dopo però si dovrà intervenire su tutte le posizioni di privilegio, e conseguentemente ridurre la spesa di natura improduttiva.

Introdurre per esempio l’equalizzatore all’interno del sistema pensionistico. In alternativa un tetto massimo alle pensioni, o alle pensioni liquidate con il sistema retributivo o in parte con esso stabilire che alla restituzione complessiva dei contributi versati la rendita venga  riconvertita nell’importo massimo della sociale.

Perché non si vuole intervenire  nel settore pensionistico italiano?

Perché  è una zona minata nella quale si rischia molto. Quindi si continua a regalare posizioni insostenibili come reddito di cittadinanza e quota 100, che sono i provvedimenti governativi più criticati dall’Europa.

La crisi delle nascite, veramente preoccupante nel nostro paese, dovrebbe far pensare  e far cambiare politica verso alcune situazioni di privilegio; mantenere  i diritti acquisiti  sacrificando il futuro di figli e nipoti non è più accettabile.

Non possiamo aspettare i giudizi  della storia sulla classe politica, bisogna intervenire prima.