In un recente report, Citigroup delinea alcuni scenari su un possibile risiko bancario che potrebbe concretizzarsi nel 2020 in Italia. Il ragionamento è molto semplice.
Per gli analisti della banca americana le banche italiane di media grandezza (Banco BPM, UBI Banca, BPER Banca, Banca MPS e altre) potrebbero avere solo vantaggi da un grande risiko bancario che porterebbe alla creazione di un grande gruppo bancario. I motivi addotti da Citigroup sono legati al fatto che in uno scenario in cui “sfide sulla redditività, per via dei tassi più bassi e di crescenti ostacoli regolatori”, operazioni di M&A potrebbero rivelarsi “un’opzione per migliorare la redditività dall’attuale 5% circa di Rote previsto nel 2022 al 7% circa”.
Il «Rote» (return on tangible equity) è un indicatore che misura la redditività operativa di una banca. Oggi questo indicatore è più usato del «Roe» (return on equity), perché meglio riflette l’operatività di una banca. Il «Rote» si calcola infatti dividendo l’utile netto per il patrimonio tangibile: cioè il patrimonio da cui sono esclusi gli attivi intangibili (come l’avviamento). Questa esclusione serve per meglio riflettere la reale profittabilità operativa di una banca.
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La situazione di Banco BPM
Del miglioramento della situazione globale di Banco BPM avevamo già parlato in un precedente articolo (Il settore bancario fa esplodere al rialzo Banco BPM. Quale futuro per il titolo?). Oggi ricordiamo come il 2019 sarà anche ricordato come l’anno che ha visto al ritorno all’utile della banca, vedi figura seguente. Si noti come dopo il crollo degli utili di fine marzo 2018, Banco BPM è cresciuto portandosi in utile nel corso del 2019. Un ottimo risultato per chi voglia puntare sul titolo e un arma in più da usare in questo possibile risiko bancario.
Un altro aspetto positivo è che al momento Banco BPM quota a circa il 16% sotto il suo fair value. Questa sottovalutazione è confermata dai 12 analisti che coprono il titolo bancario. Secondo la loro valutazione, infatti, Banco BPM è sottovalutato del 17% circa.
Infine un commento sul dividendo. Negli anni scorsi la società non ne ha distribuito. Le previsioni, però, sono per un ritorno al dividendo già nel 2019 (distribuzione nel 2020) con un rendimento atteso di circa il 4%.
Analisi grafica e previsionale
Banco BPM (BPM) ha chiuso la seduta del 23 dicembre in ribasso dello 0,64% a quota 2,025€ rispetto alla seduta precedente.
Ormai da inizio ottobre le quotazioni sono confinate nel trading range 1,97322€ – 2,12366€. Solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni. Visto che il livello di trading inferiore coincide con il I° obiettivo di prezzo (supporto molto importante) le probabilità sono maggiormente per una prosecuzione del rialzo verso gli obiettivi indicati in figura.
I ribassisti farebbero invertire la tendenza in corso con chiusure settimanali inferiori a 1,97322€.

Banco BPM: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.
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