Ci eravamo lasciati una settimana fa con le quotazioni del petrolio che dopo il rimbalzo partito dall’obiettivo indicato in area 63 dollari, avevano approcciato la forte resistenza in area 69,15 dollari fallendone la rottura al rialzo.
La settimana appena conclusasi, invece, ha visto una situazione nuova e molto più chiara. Il petrolio rompe gli indugi e tenta di chiudere l’anno in bellezza aggiornando i massimi annuali. Prima di occuparci, però, delle implicazioni a livello grafico, andiamo a capire le motivazioni alla base di questo repentino cambio di tendenza.
Dopo l’iniziale spavento scaturito dalla comparsa della variante Omicron, i timori si sono attenuati e le quotazioni ripartite.
Tuttavia ci sono molti aspetti riguardanti la politica, l’economia e la pandemia che non sono ancora ben definiti e che potrebbero condizionare nei prossimi mesi l’andamento del prezzo del petrolio.
L’OPEC+, ha scelto di mantenere il suo programma di aumento dell’offerta di 400.000 barili ogni mese – nonostante i timori che la nuova variante avrebbe danneggiato la domanda.
La Casa Bianca e Teheran hanno ripreso i colloqui sul programma nucleare dell’Iran con possibile conseguente impatto sulla produzione ed esportazione del petrolio iraniano.
Le tensioni tra le potenze occidentali e la Russia sull’Ucraina sono rimaste alte anche dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin.
Il petrolio rompe gli indugi e tenta di chiudere l’anno in bellezza aggiornando i massimi annuali: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 10 dicembre a quota 71,67 dollari in rialzo dell’1,03% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dell’8,16% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Dopo aver toccato il III obiettivo di prezzo in area 63,38 dollari le quotazioni sono ripartite al rialzo e hanno già raggiunto e superato il I obiettivo di prezzo in area 69,15 dollari. Lo scenario più probabile, quindi, è che le quotazioni possano raggiungere prima il II obiettivo di prezzo in area 75,87 dollari e a seguire il III obiettivo di prezzo in area 82,59 dollari.
Solo una chiusura giornaliera inferiore a 69,15 dollari metterebbe in crisi lo scenario rialzista facendo invertire la tendenza al ribasso.
Time frame settimanale
La chiusura settimanale ha visto la rottura del primo ostacolo lungo il percorso rialzista in area 71,47 dollari. Se confermato settimana prossima, questo break rialzista potrebbe spingere le quotazioni verso i massimi annuali in area 86,1 dollari (I obiettivo di prezzo). Gli altri obiettivi rialzisti, poi, sono quelli indicati dalla linea rossa tratteggiata.