Il petrolio non conferma il segnale rialzista e settimana prossima potrebbe accelerare al ribasso

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Quella conclusasi è stata una settimana ancora tutta all’insegna della volatilità per il petrolio. D’altra parte, come scrivevamo nel report di settimana scorsa, sono ancora tanti i temi sul tavolo che possono condizionare l’andamento delle quotazioni. Oggi ci concentriamo sui due che hanno avuto un maggiore impatto sull’andamento del prezzo del petrolio.

Il petrolio ha registrato un calo settimanale dopo alcuni giorni volatili che hanno visto i traders diventare più preoccupati per l’impatto sulla domanda della variante omicron e della politica monetaria più restrittiva. Alla chiusura del 17 dicembre, quindi, il petrolio non conferma il segnale rialzista e settimana prossima potrebbe accelerare al ribasso.

Le cause scatenanti di questo ribasso sono i casi di Covid-19 nel Regno Unito che sono saliti a un record, mentre i ricoveri sono aumentati in tutti gli Stati Uniti. Inoltre, i prezzi si sono anche indeboliti dopo che il dollaro americano è salito in risposta ai passi imminenti della Federal Reserve e di altre banche centrali per domare l’inflazione.

Se a questo si aggiunge che anche in Europa ci si avvia verso politiche più restrittive sugli spostamenti, si capisce come il petrolio stia soffrendo. D’altra parte, stanno anche emergendo segnali di indebolimento della domanda di petrolio in Asia, mentre l’Agenzia internazionale dell’energia ha detto che durante la settimana in corso il mercato globale è tornato in eccedenza siccome omicron impedisce di viaggiare.

Il petrolio non conferma il segnale rialzista e settimana prossima potrebbe accelerare al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica

Il petrolio  (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 17 dicembre a quota 70,86 dollari in ribasso del 2,10% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso dell’1,13% rispetto alla chiusura settimanale precedente.

Time frame giornaliero

La partita sul futuro di breve del petrolio si gioca in prossimità di area 70,66 dollari (II obiettivo di prezzo della proiezione ribassista in corso).

Una chiusura giornaliera inferiore a questo livello farebbe accelerare al ribasso le quotazioni del petrolio verso il III obiettivo di prezzo in area 63,38 dollari.

La tenuta del supporto, invece, potrebbe catapultare le quotazioni verso la massima estensione rialzista del petrolio in area 82,22 dollari. Una prima indicazioni in questo senso si avrebbe con una chiusura giornaliera superiore a 71,717 dollari.

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Time frame settimanale

Settimana scorsa scrivevamo

La chiusura settimanale ha visto la rottura del primo ostacolo lungo il percorso rialzista in area 71,47 dollari. Se confermato settimana prossima, questo break rialzista potrebbe spingere le quotazioni verso i massimi annuali in area 86,1 dollari (I obiettivo di prezzo). Gli altri obiettivi rialzisti, poi, sono quelli indicati dalla linea rossa tratteggiata.

Purtroppo il break rialzista non è stato confermato e, quindi, bisognerà attendere dove si dirigeranno le quotazioni del petrolio nel medio/lungo periodo.

Al rialzo la massima estensione si trova in area 133 dollari. Al ribasso, invece, la massima estensione ribassista passa per area. 40 dollari.

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