Il paese delle fiabe esiste davvero ed è un affascinante borgo perfetto per una gita fuori porta con i bambini

fiaba bambini

È possibile vivere in una favola, anche solo per un week end? Sì: il paese delle fiabe esiste davvero ed è un affascinante borgo perfetto per una gita fuori porta con i bambini. Ma anche con gli adulti che si sentono un po’ eterni Peter Pan! Ecco perché visitare Sant’Angelo di Roccalvecce.

La favola di Sant’Angelo di Roccalvecce

Sant’Angelo di Roccalvecce è una frazione di Viterbo, immersa nel verde della Tuscia. Appena qualche anno fa, il borgo di circa 100 abitanti rischiava un destino comune ai piccoli centri italiani: quello di diventare un paese fantasma. Ma la favola di Sant’Angelo è una splendida storia a lieto fine.

Il paese, infatti, è rinato. Il merito è dell’intuizione di un gruppo di giovani abitanti della città, riuniti nell’associazione ACAS. Alla ricerca di un’idea per ridare visibilità a Sant’Angelo, hanno proposto di colorare il borgo con murales a tema fiabesco, realizzati prevalentemente da artiste donne.

Partono così gli eventi e le cene per raccogliere fondi e dare il via al progetto. Nel novembre 2017 vede la luce la prima opera, dedicata ad “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Oggi il borgo conta più di 40 murales, tanto da essere diventato un museo a cielo aperto capace di attrarre i turisti. Insomma, il paese delle fiabe esiste davvero ed è un affascinante borgo perfetto per una gita fuori porta con i bambini. Proprio una storia dal finale magico!

Come respirare un’atmosfera da fiaba nel borgo di Sant’Angelo

Per ammirare tutti i murales di Sant’Angelo di Roccalvecce basta girovagare fra le vie del borgo. La passeggiata richiede circa un paio d’ore. Un’ottima idea per una gita coi bambini è portare con sé un libro di fiabe. Ci si potrà così fermare a leggerle davanti ai propri dipinti preferiti.

Ecco qualche dettaglio da non perdersi in occasione della visita.

Il murales più famoso è forse proprio il primo, quello che rappresenta “Alice nel Paese delle Meraviglie”. L’orologio del Bianconiglio segna le 11:27, ovvero la data di inizio del progetto (11 novembre 2017). Per chi avesse bisogno di un po’ di fortuna, basta sfregare il naso del bassorilievo di Brontolo.

Se invece si visita il borgo durante l’inverno, c’è la possibilità di imbucare la propria letterina accanto al murales di Babbo Natale.

Infine, c’è un bel messaggio nascosto nel murales dedicato a “Cappuccetto Rosso”, opera dell’artista Vera Bugatti. In una reinterpretazione ambientalista della fiaba, Cappuccetto abbraccia e accoglie il lupo, simbolo del ritorno alla natura.

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