C’era una volta, un paese dimenticato, spopolato. A un gruppo di persone, con a capo Gianluca Chiovelli, la sorella Paola e il cugino Alessandro, venne l’idea di trasformare Sant’Angelo di Roccalvecce, in un museo di favole a cielo aperto.
Nella piazza principale, troviamo il primo murale, è quello di Alice nel paese delle meraviglie, il primo di questo ciclo di murales dipinto su ogni casa. L’orologio della piazza è fermo sulle 11 e 27 minuti. Rappresenta la data del giorno in cui è stato inaugurata questa bella iniziativa. Il 27 novembre del 2017.
Sono le idee che cambiano le cose?
Da allora è diventato davvero il paese dell’incanto. Il paese delle favole. A pasquetta, nella piccola frazione di Viterbo, distante 25 chilometri dal capoluogo, sono arrivati 600 turisti. Se si fa un rapporto con i residenti effettivi, (tra i 120 e 130) è come fossero arrivate mille persone. Gli ideatori ci raccontano, che tutto è nato a giugno di tre anni fa, si sono ritrovati a raccogliere i cumuli di immondizia, che nessuno aveva mai raccolto. Hanno considerato il degrado, il dissesto delle strade e la desolazione del borgo.
Hanno realizzato che da lì a poco, Sant’Angelo sarebbe diventato un paese fantasma. Ecco allora il lampo di genio, nasce l’idea di chiamare Sant’Angelo, paese delle fiabe. L’associazione che ha curato l’iniziativa, non si è data mai per vinta, nonostante il progetto presentato in Comune, non ha avuto ancora risposte ufficiali. Artiste da tutta Italia, si sono riunite per dare una forma a queste bellissime facciate, dove sono disegnate tutte le favole così care all’infanzia.
Andiamo a trascorrere una giornata nel paese dell’incanto?
È un bellissimo posto da visitare. Una gita che farà felici anche i bambini. Vedranno rappresentate tutte le favole, in una forma artistica. Sembrerà di stare nel paese della fantasia, Il paese delle favole. Il borgo è pieno di atmosfera e gli abitanti accolgono i turisti con grande gentilezza e accoglienza, raccontando il loro progetto e le idee per cui hanno lottato e vinto. È un bellissimo esempio di come, se un gruppo di persone collaborano insieme, si può salvare un paesino che sembrava senza speranza.