Il Movimento non è sotto una buona Stella, respinto il ricorso di Conte rimane aperto il caso Petrocelli

Giuseppe Conte

Quando le cose si mettono male in famiglia pare proprio non si riesca a venirne a capo. E gli astri non sono favorevoli al Movimento 5 Stelle. Il team, dopo i fattacci del post elezioni di Mattarella che si sono caratterizzati per una divergenza tra Di Maio e Conte, ha seguito un obbediente silenzio. Perché con molta probabilità il patron Beppe Grillo nella sua venuta a Roma ha dato indicazioni in merito. E cioè che alla luce dei recenti fatti, sarebbe stato meglio tacere. E così è stato per diverse settimane. A mandare in frantumi la galassia pentastellata è stato l’astro della sospensione del Tribunale di Napoli delle modifiche allo Statuto. Questo ad inizio febbraio. Un vero colpo su una situazione già indebolita dalla tensione tra Di Maio e Conte.

Il caso Petrocelli

Il silenzio è durato quasi un mese. Non poco per un partito. A riaccendere i riflettori sul Movimento che i sondaggi danno in forte calo di consensi, è il caso Petrocelli. Il presidente della Commissione Esteri del Senato Vito Petrocelli ha detto «no» alla risoluzione del Parlamento sulla crisi Ucraina. Da qui le richieste di dimissioni da parte di Fratelli d’Italia e Italia Viva in particolare, con il sostegno più o meno tacito delle altre forze politiche.

Il Movimento non è sotto una buona Stella, respinto il ricorso di Conte rimane aperto il caso Petrocelli

I maligni dicono che Petrocelli sia filorusso al punto che alcuni lo chiamerebbero Petrov proprio per rimarcare le sue simpatie sovietiche. Il presidente però fa orecchie da mercante e vira dritto. Afferma infatti che il voto alla risoluzione non rappresentava un voto di fiducia al Governo. Da qui l’affermazione: «no, non ritengo ci siano le condizioni» per le dimissioni s’intende.

Giuseppe Conte

Per Conte la situazione si mette male. Il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso presentato dal Movimento contro l’ordinanza di sospensione delle modifiche allo Statuto e della carica di Giuseppe Conte come presidente. Il Giudice inoltre ha fissato l’udienza nel merito per il prossimo 5 aprile.

La reazione

Tramite nota pubblica il Movimento dimostra di non piegarsi e reggere ancora. Difatti sono confermate le elezioni previste per il 10 e 11 marzo. Sul tavolo c’è «l’approvazione dello Statuto con le modifiche suggerite dalla Commissione di garanzia degli statuti dei partiti politici, con effetto retroattivo di convalida e/o conferma della delibera già impugnata. Al termine di questa votazione, il Movimento 5 Stelle potrà continuare a mettere in campo pienamente la sua azione, guardando alle numerose sfide che lo attendono nei prossimi mesi». Che dire, il Movimento non è sotto una buona Stella e respinto il ricorso di Conte rimane aperto il caso Petrocelli tant’è che le sue dimissioni non sarebbero ancora scongiurate del tutto. E Conte “conta” sempre meno a quanto pare. A questo punto la speranza è riposta nel voto di domani e dopodomani. Che sia di ripartenza o meno è tutto da scoprire.