Ottime notizie ed una ventata d’ossigeno per molti commercianti e piccole imprese in difficoltà. Le novità sono contenute nel Decreto Legge del 27 gennaio denominato Sostegni Ter. Secondo l’articolo 2, saranno 200 i milioni di euro destinati dalle risorse di bilancio. Questi saranno erogati a fondo perduto, dunque senza vincolo in merito all’utilizzo. Ci sono però dei precisi requisiti da rispettare.
Le imprese e i commercianti che hanno avuto bilanci in calo sono gli interessati alla misura. Infatti, il fondo è pensato per quanti, a causa delle chiusure del Covid, sono stati obbligati a limitare le proprie attività e sono stati danneggiati pesantemente. Ma possono ora ricevere una percentuale progressiva di quelle perdite. Vediamo chi ne può usufruire e le possibili limitazioni.
I requisiti
Quindi, il Ministero riconosce contributi a fondo perduto per commercianti al dettaglio e piccole imprese. Per partecipare occorre rientrare entro alcuni limiti riguardanti la tipologia di attività Ateco e di bilancio. In primo luogo, l’ammontare dei ricavi non deve essere stato superiore ai 2 milioni di euro durante il 2019. Inoltre, il fatturato deve essere sceso del 30% nel 2021 rispetto al 2019.
I codici Ateco interessati che riguardano la classe di attività esercitata sono i seguenti: “47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99”. Tra questi sembrerebbero rientrare esercizi come negozi di abbigliamento, fiorai, orologiai, commercianti ambulanti. Attenzione, però, perché bisogna poi calcolare l’importo che ciascuna attività potrebbe ottenere. Per quantificarlo bisogna fare riferimento ad una media.
In particolare, occorrerà valutare il differenziale tra la media dei ricavi mensili dell’esercizio 2021 e quello del 2019. Tanto maggiore è il ricavo, minore in proporzione sarà il contributo. Si tratterebbe comunque di cifre importanti. Infatti, per i ricavi dell’anno 2019 non superiori ai 400.000 euro si potrà ottenere il 60% della media mensile. Questa soglia sarebbe del 50% se i ricavi raggiungono il milione di euro. E scenderà al 40% in presenza di ricavi che arrivino ai 2 milioni di euro.
Il Ministero riconosce contributi a fondo perduto a queste categorie che fanno domanda ma bisognerà produrre varie dichiarazioni
Attenzione, però, perché la cifra potrebbe essere soggetta a due limitazioni impossibili da accertare al momento. Bisognerà attendere qualche mese per la reale definizione dell’importo. La prima limitazione riguarderebbe il numero di richieste pervenute. Se queste supereranno l’ammontare del fondo, la riduzione sarà proporzionale. Inoltre, occorrerà accertare la piena compatibilità della somma con le normative europee sugli aiuti di Stato. Pare ovvio, comunque, che se il Governo ha deciso di indicare questa somma sia del tutto probabile che verrà ritenuta congrua anche dalla commissione europea.
Le richieste andranno realizzate in forma telematica al Ministero dello Sviluppo Economico. Sul termine e sulle modalità si dovrà fare riferimento al provvedimento dello stesso Ministero. Questo definirà anche le modalità con cui si procederà alla verifica della veridicità dei requisiti dichiarati. Le dichiarazioni riguarderanno i bilanci, il tipo di attività prevalente ed i ricavi.
Infine, avranno accesso solo le aziende con sede legale od operativa in Italia e che non siano poste in liquidazione volontaria. Escluse anche quelle sottoposte a procedure concorsuali o a quelle considerate in difficoltà oppure destinatarie di sanzioni interdittive.