Spesso sentiamo parlare di questo o quel fondo, di questo o quel gestore, che segue proprie specifiche regole, per decidere su quali asset investire e con quale tempistica.
Chi non ha sentito parlare di Warren Buffett o di altri famosi investitori?
In questo articolo intendo delineare un metodo di investimento che, al pari dei fondi e dei gestori, tiene conto di diversi fattori, per scegliere se investire o meno su un indice azionario, metodo utile per il medio/lungo termine, che coniuga diversi tipi di analisi.
In tal modo, avremo indicazioni favorevoli o meno all’investimento, ma desunti da metodi fondati su tipi di analisi diverse, in modo tale da non basarsi su indicazioni provenienti da elementi dello stesso tipo.
In questo metodo, dobbiamo considerare i seguenti elementi:
curva dei rendimenti dei titoli di stato;
stima del fair value dell’indice azionario;
situazione ciclica;
indicazione di analisi tecnica con il metodo PLT.
Vediamo nel dettaglio il metodo.
Si investe se abbiamo un’indicazione positiva per ognuno di questi elementi.
In particolare:
curva dei rendimenti: l’attuale spread tra rendimenti delle scadenze a 5 e 30 anni non deve essere inferiore allo spread sulle medesime scadenze di un anno fa; in nessun tratto la curva attuale deve essere inferiore alla curva di un mese e di un anno fa: in nessun tratto la curva deve avere inclinazione negativa.
Solo nel caso tali indicazioni siano tutte rispettate, la curva dei rendimenti darà il via libera all’investimento, sempre che anche gli altri tipi di analisi concordino.
Fair value: viene stimato il fair value dell’indice con il fed model maggiorato con un premio al rischio del 5%. Si deve dividere l’utile per azione dell’indice per il tasso de titoli di stato decennali, incrementato del 5% ed espresso in forma decimale.
Se ad esempio l’utile è 10 ed il tasso dei titoli è il 2%, avremo 10/0,07, da cui otterremo 142,85.
L’indice dovrà quotare con uno sconto di almeno il 20/30 per cento rispetto al proprio fair value.
Analisi ciclica: considereremo un ciclo pluriennale di lungo termine valevole per quell’indice, e sarà necessario che l’indice si trovi nella fase rialzista, e non nella parte ribassista di quest’ultimo.
PLT: il metodo, da me personalmente ideato, denominato PLT, definisce soglie di supporto/resistenza di lungo termine.
Occorre quindi che l’indice non abbia violato una soglia di supporto.
Se manca anche solo uno degli elementi qui sopra indicati, non si investe su quell’indice.
E quando, invece, liquidare l’investimento?
Si può scegliere una strategia di liquidazione in più tranches, dell’investimento precedentemente fatto su un indice azionario.
Come abbiamo visto, gli elementi sono quattro: curva dei tassi, fair value, analisi ciclica, analisi tecnica.
Quando viene meno l’impostazione positiva di uno di questi, si può procedere a liquidare un quarto delle posizioni long precedentemente assunte.
Quanto alla curva dei rendimenti, viene meno l’impostazione positiva di questa, se viene meno l’impostazione positiva di uno dei suoi 3 elementi, spread tra scadenze a 5 e 30 anni, inclinazione positiva, curva attuale sopra quella di un mese e di un anno fa.
Qual’ è un grosso vantaggio di questo metodo?
Per conoscere la situazione economica di un paese, talora occorrono approfondite analisi, che richiedono tempo e studio.
Invece, tramite un semplice colpo d’occhio alla curva dei rendimenti, possiamo avere una visione chiara della situazione macroeconomica di un paese molto velocemente, senza necessità di ulteriori approfondimenti, e in modo spesso più efficacemente previsivo di quanto consentano le statistiche elaborate da enti ufficiali.
Inoltre la conferma desunta da altri metodi evidenzia come tutte le diverse componenti, che possono influire sul futuro sviluppo di un indice, fondamentale, macroeconomica, ciclica, tecnica, vadano nella stessa direzione, incrementando la probabilità di essere dalla parte giusta del mercato.
In una serie di articoli applicheremo il metodo a vari indici azionari.
Per dimostrare come il metodo possa essere applicato anche a comparti azionari e paesi, di cui solitamente pochi si occupano, senza quindi alcuna necessità di avere altre informazioni, di seguito iniziamo ad applicarlo ai paesi bassi (Danimarca).
L’indice azionario è l’AEX.
Esaminiamo le quattro componenti del metodo.
Curva dei rendimenti: già a colpo d’occhio risulta evidente come la curva attuale sia sotto quella di un mese fa, in parte anche sotto quella di un anno fa. Peraltro la curva dei rendimenti di un anno fa presentava alcuni tratti discendenti.
Pertanto, senza necessità di ulteriori approfondimenti, già possiamo dire che la curva dei rendimenti non presenta una proiezione economica pienamente positiva, e sconsiglia l’investimento.
Ma per curiosità, andiamo ad analizzare gli altri elementi del metodo, a partire dal calcolo del fair value.
27,25 (utile medio per azione dell’indice AEX) / 0,05475 (5% + REND. TIT. STATO DECENNALI).
Si ottiene 497,8, come fair value, o valore di equilibrio dell’indice basato sull’analisi fondamentale.
L’attuale quotazione a 540 è quindi al di sopra di tale valore, esprimendo una sopra valutazione e sconsigliando ulteriormente l’investimento.
Analisi ciclica: l’indice si trova nella probabile parte discendente di un ciclo pluriennale, e quindi a maggior ragione non si trova nella posizione ideale per un investimento.
PLT: il supporto sotto il quale scatterebbe un alert di potenziale inversione ribassista è 505. L’indice si trova ancora di sopra di tale supporto di lungo termine.
Una rottura di quest’ultimo in chiusura di Dicembre comporterebbe la chiusura di tutte le eventuali posizioni lunghe rimaste, quindi sempre in base al metodo PLT, dopo tale rottura verrebbe individuato un ulteriore livello di supporto, sotto il quale verrebbero aperte posizioni short.
!!!Acquista in straordinaria offerta gli Ebooks di Gian Piero Turletti!!!
Cosa pensa chi ha acquistato gli Ebooks di Turletti?
Cimatti Mario Marco