Durante l’università la pianificazione è fondamentale. Stimare correttamente quanto tempo richieda ogni esame fa la differenza tra rimanere in pari prendendo buoni voti, o studiare giorno e notte sprecando preziosi appelli.
Ecco i consigli generali validi sempre
Il metodo di studio perfetto per laurearsi senza andare fuori corso comincia in aula.
Durante le lezioni valutare in che ordine dare le materie, privilegiando quelle propedeutiche e quelle più difficili. Lasciare per ultimi gli esami arretrati, perché bisognerà comunque ristudiare. Meglio restare in pari con il semestre corrente.
Seguire tutte le lezioni, meglio se in prima fila, per non perdersi nulla e rimanere concentrati. Porre domande per capire meglio: i professori sono lì per questo.
Evitare distrazioni: telefono in modalità Aereo, e non farsi problemi nello zittire i colleghi che disturbano. Prendere pochi appunti e privilegiare l’ascolto per massimizzare e ottimizzare il tempo in aula. Meglio registrare le lezioni – tenendole per sé – per aiutarsi successivamente a chiarire dubbi. Rileggere gli appunti e riordinarli dopo, chiedendo magari ricevimento al professore o cercando anche su Google per “rifinire” i punti non chiari.
Organizzare la giornata con un orario lavorativo: dalle 9 alle 18, dal lunedì al sabato. La domenica è un bonus, magari da utilizzare in sessione. La sera è tassativamente vietato aprire i libri: la giornata è stata lunga, il cervello ha bisogno di riposare. Ed è importante chiudere i libri anche fisicamente! A livello inconscio serve a dare uno “stacco”.
Il metodo di studio perfetto per laurearsi senza andare fuori corso
Durante le sessioni d’esame l’obiettivo è dare tutti gli esami al primo appello. Facendo una cernita delle priorità è questo il momento di vedere se qualcosa è cambiato durante il semestre. Pensare a quello che si potrebbe dare ora, subito, semplicemente rielaborando il materiale. Questo aspetto va curato particolarmente: appunti confusionari non giovano all’apprendimento. Devono essere chiari e puliti e permettere una vista “a volo d’uccello”.
Il tempo di studio andrebbe stimato per eccesso, suddividendo il lavoro in blocchi. Ma il grande trucco è che, in sessione, non si studia davvero: è un grande ripasso di quanto fatto durante i corsi, dove si è fatto il lavoro vero.
In sessione si può infrangere l’orario giornaliero, ma è fondamentale prendersi uno stacco il giorno prima di un esame per permettere alla mente di fissare i concetti.