Il grano in questi giorni sta avendo un rialzo oltre ogni aspettativa. La causa non è il proliferarsi del coronavirus in Cina. Questo fattore infettivo incide più sulle Borse e sulle materie prime.
La quotazione del grano è vicina ai 200 euro per tonnellata sul mercato di Parigi, a Chicago siamo a 592 cents per bushel. Tanti soldi per comprare il grano che fanno schizzare l’asticella rialzista anche al 30% rispetto al passato e con il rischio di aumentare ancora di prezzo per toccare livelli di cinque anni fa.
Cosa incide sul prezzo del grano
Se il grano aumenta ci sarà un motivo. Probabile che ad incidere sul rialzo del prezzo siano gli scioperi francesi, il timore che la Russia metta uno stop alle esportazioni, infine i roghi in Australia.
Ipotesi da scartare
Come detto coronavirus cinese non incide così come la tregua commerciale tra Usa e Cina. Da Pechino l’importazione non ha numeri tali da poter impensierire il prezzo.
La Francia sta soffrendo
In Francia l’export del grano fino a qualche tempo fa andava alla grande. Con gli scioperi continui e ferrovie e porti bloccati ci sono 450mila tonnellate ferme nei terminal transalpini. Spostare questa mole di grano su gomma non ha convenienza poiché i costi di trasporto aumenterebbero di 5 euro per tonnellata.
La minaccia russa
Facendo i dovuti scongiuri, la Russia regola l’andamento del mercato, poiché è il maggior fornitore. Limitare le esportazioni a 20 milioni di tonnellata è un parametro alto ma gli analisti sono preoccupati che poi si arrivi a restrizioni maggiori. In Russia nel 2010 si arrivò a bandire completamente l’esportazione del grano. Tra allora e oggi ci sono molte analogie sul mercato, questo preoccupa gli osservatori.
Il mercato del grano in Italia e nel mondo
Sul fronte dell’import italiano dai Paesi extra Ue-28 c’è una crescita. In Pakistan si stanno verificando code ai panifici per carenza di farina di frumento.