Se si guarda ai fondamentali, il futuro delle azioni Fiera Milano sembra non lasciare scampo ai ribassisti. Secondo gli analisti, infatti, la crescita media annua degli utili per i prossimi tre anni sarà del 66%, un livello molto superiore alla media dei suoi competitors. Una crescita così elevata è in linea con una ripresa sempre più spinta, come già discusso in un precedente report, dell’attività fieristica come conseguenza di una regressione sempre maggiore della pandemia. Secondo le stime del fatturato basate sulle previsioni di Standard & Poor’s, infatti, la società è tra le migliori in termini di crescita. Un altro punto a favore è la forte sottovalutazione che si ottiene andando a stimare il fair value del titolo con il metodo del discounted cash flow. In questo caso, infatti, la sottovalutazione di Fiera Milano è superiore al 50%.
Al momento, però, la redditività dell’attività è un punto debole significativo per la società. Inoltre, la società ha una situazione finanziaria non proprio brillante con un elevato indebitamento netto e un EBITDA relativamente basso. Altro punto a sfavore per Fiera Milano è la sua forte valorizzazione. Con un valore aziendale stimato di 5.11 volte il fatturato dell’esercizio in corso, la società è fortemente sopravvalutata. Anche gli analisti non hanno una visione propriamente ottimistica sul titolo. Il consenso medio, infatti, è mantenere con un prezzo obiettivo medio che esprime una valutazione in linea con le attuali quotazioni.
Il futuro delle azioni Fiera Milano sembra non lasciare scampo ai ribassisti: le indicazioni dell’analisi grafica
Fiera Milano (MIL:FR) ha chiuso la seduta del 21 settembre a quota 3,575 euro in rialzo dello 0,14% rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
La tendenza in corso è rialzista e ha già raggiunto il suo I obiettivo di prezzo in area 3,895 euro. Questo ostacolo, però, si è rivelato più duro del previsto e ha provocato un ritracciamento delle quotazioni che stanno andando ad adagiarsi sul supporto in area 3,4 euro. Una chiusura settimanale inferiore a questo livello farebbe invertire al ribasso con I obiettivo di prezzo in area 2,9 euro. A seguire gli obiettivi successivi si trovano in area 1,95 euro, prima, e 1 euro, poi.
Una chiusura settimanale superiore a 3,895 euro, invece, aprirebbe le porte al raggiungimento degli obiettivi di prezzo indicati in figura.