Il dollaro forte e mercati azionari al rialzo, analisi a cura di 24Option

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a cura di Davide Marone Account Manager 24Option
Il minimo comune denominatore dei mercati resta ancora quello che vede i listini azionari in grande spolvero: nonostante i tentativi di storno, perlopiù di matrice europea, i livelli restano ancora estremamente sostenuti in barba a tutti i focolai di rischio che si annidano all’orizzonte oramai da tempo. Ricorsiva è infatti la dinamica che vede gli indici “in sofferenza” durante la sessione europea dei mercati, salvo poi mettere a segno forti recuperi con l’arrivo degli operatori americani ai desk. S&P500 si trova a un passo dai massimi storici di inizio anno e il Dow Jones nuovamente al cospetto di 25.600, livello più alto da febbraio mentre il Nasdaq sembra potersi riapprocciare ancora a quel 7.500 che risale a poco più di 10 giorni fa e che risulta il livello più alto di sempre.
Verosimile ipotizzare rimbalzi di breve, ovvero sia sell di brevissimo, da implementare sotto 2.850 per l’SP500 e da 25.575 per il Dow Jones, ma il trend resta ancora banalmente rialzista e dunque ogni ritracciamento sui supporti potrà essere ancora occasione di acquisto.
Per quello che riguarda il valutario il dollaro resta ancora valuta forte, nonostante la partenza dimessa di questa mattina e in assenza peraltro di notizie da calendario economico di rilievo.
L’Eurodollaro si trova nuovamente al cospetto dei supporti strategici e, come indicato ieri, ottim è risultato ancora contemplarli come punti di acquisto per estensioni verso 1,16 che rappresenta il primo banco di prova: da lì potranno partire vendite  che sotto 1,1575 diverrebbero ancora affidabili per prosecuzione al ribasso. Sopra 1,1610 verosimili sarebbero le estensioni al rialzo verso 1,1650.
Al momento di scarso interesse UsdJpy vista la sua perdurante congestione (ed erraticità), mentre la sterlina risulta ancora molto debole. Il cambio Gbpusd raggiunge i minimi da settembre del 2018 e appare ancora orientato a poter calare. Lo spartiacque nel breve è determinato da 1,2975. Questo il livello per ripartenze al ribasso per conseguenti rotture di 1,2950 e 1,1920 in direzione 1,2875. Sopra 1,2980 plausibili invece gli acquisti in direzione 1,3020/30.
Livelli delicatissimi per UsdCad che ha mostrato grande affidabilità sui supporti strutturali a 1,2975 ma che sembra poter cedere ora al di sotto di essi. Sotto 1,2960 potrebbero partire buone vendite verso 1,29.
Tenuta buona invece dei supporti per il petrolio a 67, come già ricordato nei giorni scorsi; plausibili rinnovate salite da attendere però sopra 70 per verosimili copiose estensioni ben oltre 71 dollari.
Punti cruciali anche per l’oro il cui prezzo si confronta ora con il forte supporto a 1.205 dal quale già ieri ha mostrato ottime reazioni in senso rialzista. Un nuovo tentativo di test di quel prezzo potrebbe portare a violente discese a 1.194$.