Il dato dell’inflazione record arriva proprio alla vigilia della BCE

mercati azionari

I mercati azionari hanno deciso di percorrere la strada dell’ottimismo. Nonostante le tensioni internazionali si stiano parallelamente inasprendo e nonostante oggi si svolga la riunione dell’OPEC+. Una riunione che arriva proprio nel momento in cui il barile flirta con i 90 dollari e il problema dei rifornimenti di gas e petrolio all’Europa è particolarmente evidente. Attualmente il greggio si trova in una fase molto particolare e cioè quella in cui la richiesta sembra essere orientata all’aumento. Il problema è che poche Nazioni, allo stesso tempo, sarebbero intenzionate ad aumentare al produzione. Per questo motivo gli osservatori si attendono il prosieguo di quella linea linea morbida, e soprattutto prudente, che l’Organizzazione di Paesi Esportatori di petrolio e i suoi alleati, stanno portando avanti ormai da quasi un anno.

Tradotto in numeri è probabile che l’aumento confermato non andrà oltre i 400mila barili al giorno. Come se non bastasse, poi, bisogna anche considerare il dato dell’inflazione record con numeri che, sia per l’Italia che per l’Europa, sono da record. Ma a quanto pare, come detto, le Borse non sembrano temere il trend n aumento. Alle 15, infatti il Ftse Mib superava l’1,1% in territorio positivo mentre il Dax non andava oltre lo 0,3%. Bene anche il Cac 40 di Parigi a +0,7% mentre il Ftse 100 di Londra lo seguiva a ruota a +0,75%.

Il dato dell’inflazione record arriva proprio alla vigilia della BCE

Inoltre, nella giornata di oggi, si devono registrare due avvenimenti da monitorare. Il primo è il dato sui No Farm Payrolls statunitensi di gennaio. Negli USA, il primo mese dell’anno ha visto un calo inatteso dell’occupazione nel settore privato. Si parla di un calo di 301 mila nuovi posti di lavoro contro previsioni che parlavano di un aumento di circa 200mila unità.

L’altro fattore che polarizza l’attenzione degli analisti è il dato riguardante l’indice dei prezzi al consumo. In questo caso il dato dell’inflazione record arriva proprio alla vigilia della BCE ed è un dato che metterà sicuramente pressione ai banchieri europei. Infatti, numeri alla mano, per l’Eurozona è stato registrato un gennaio a +5,1% su base annua. Steso discorso anche per la rilevazione italiana. Per Roma, infatti, il livello di rialzo del costo della vita si attesta al +4,8% a gennaio, sempre su base annua. Non si vedeva un livello simile da 1996.