Parlare di affitto nel titolo serve a rendere più immediato l’argomento di cui si parla, ma tecnicamente precisiamo che si parla di contratto di locazione.
A causa dell’emergenza sanitaria in corso sono stati presi provvedimenti di favore relativamente al pagamento dei canoni di affitto per le attività commerciali. Alcuni proprietari di abitazioni date in locazione a studenti o lavoratori fuori sede hanno ricevuto in questi giorni lettere raccomandate di recesso dai contratti di locazione.
Fin qui niente di irregolare perché la legge sulle locazioni prevede il recesso dell’inquilino per determinate ragioni. Le legge però prevede anche l’obbligo di pagare il preavviso. Cioè il recesso deve essere comunicato al padrone di casa con un preavviso di alcuni mesi. E quei mesi devono essere pagati, come se l’inquilino utilizzasse l’appartamento.
Questo perché il termine di preavviso è previsto proprio per consentire al proprietario di trovare un altro inquilino senza rimanere scoperto troppo a lungo. In particolare, nel caso di studenti o lavoratori fuori sede, molti contratti sono transitori. Il termine di preavviso in questo caso è di tre mesi.
Il Covid autorizza a non pagare il preavviso per recedere da un affitto?
I contratti di locazione prevedono anche il versamento di una cauzione che l’inquilino versa al proprietario. La cauzione serve a coprire gli eventuali danni che l’inquilino possa provocare all’immobile.
Quindi alla scadenza del contratto, di prassi, il proprietario e l’inquilino fanno un sopralluogo congiunto nell’immobile per verificare se vi siano eventuali danni. Se l’appartamento è ancora nelle condizioni in cui l’inquilino lo ha lasciato, il proprietario deve restituire la caparra.
Nel caso che stiamo esaminando, però, l’inquilino rifiuta di pagare il canone durante i mesi di preavviso. Le norme relative al Covid, però, non hanno stabilito che l’inquilino di un appartamento per civile abitazione possa non pagare il preavviso.
Il Covid autorizza a non pagare il preavviso per recedere da un affitto?
L’emergenza sanitaria può essere interpretata come una causa di forza maggiore. Questo, soprattutto, se la Regione in questione non è raggiungibile perché zona rossa. Non vi sono plausibili ragioni per non pagare il preavviso al proprietario.
Dato che il mancato pagamento del preavviso provoca al proprietario un danno economico si può ritenere che sia legittimo compensare la cauzione con i mesi di preavviso che l’inquilino non vuole pagare.
Altra ragione a favore della compensazione è che il denaro è il bene fungibile per eccellenza. Le somme di denaro possono senz’altro essere oggetto di compensazione. Sarebbe bizzarro se il proprietario dovesse agire in giudizio per ottenere il pagamento dei mesi di preavviso e poco dopo restituisse all’inquilino la cauzione. Molto più rapido e logico che il proprietario trattenga la cauzione.