Negli ultimi anni, i Governi che si sono alternati, hanno emanato specifiche norme finalizzate a disincentivare l’uso del denaro contante. L’obbiettivo di queste iniziative è contrastare l’evasione fiscale mediante il monitoraggio di tutte le movimentazioni di denaro. Un pagamento in contanti non è infatti in alcun modo noto al Fisco che invece può indagare sulle transazioni tracciate. Per questo motivo la normativa ha significativamente incoraggiato l’uso di carte di credito e debito, applicazioni di pagamento e bonifici bancari. In molti hanno criticato queste scelte considerandole un regalo alle banche che applicano commissioni su tutte queste operazioni. Un recente studio della Banca d’Italia ha posto invece l’accento sull’onerosità dei pagamenti in contanti. Una serie di balzelli nascosti capaci di gravare per oltre sette miliardi sull’economia nazionale. In questo articolo analizzeremo quindi il costo occulto della spesa in contanti che pochi conoscono.
Lo studio di Bankitalia
La recente indagine sul costo sociale degli strumenti di pagamento in Italia offre importanti spunti di riflessione. Secondo Palazzo Koch, infatti, l’abitudine ancora diffusa nel nostro Paese di pagare con monete e banconote ha costi rilevanti. I contanti hanno oneri nella loro emissione e spesso causano perdite legate al loro smarrimento. Inoltre, la gestione della cartamoneta ha costi elevati per la vigilanza, il trasporto e le coperture assicurative. Questi costi raggiungono annualmente i 7,4 miliardi, pesano per circa il 50% sugli esercenti e si riflettono poi sui prezzi praticati ai consumatori. Insomma, il costo occulto della spesa in contanti che pochi conoscono grava su tutti i cittadini in maniera significativa. Inoltre, detenere in cassa e trasportare grosse quantità di denaro costituisce un grave rischio per l’incolumità pubblica.
Il costo occulto della spesa in contanti che pochi conoscono
Secondo gli analisti di Banca d’Italia, la costante riduzione dell’uso dei contanti porterà progressivi vantaggi ai consumatori. Le banche stanno infatti riducendo i costi commissionali per i pagamenti con bancomat e carte di credito. Molte società fintech offrono soluzioni di pagamento che coniugano la semplicità all’economicità per consumatori ed esercenti. Inoltre, la normativa PSD2 ha introdotto il concetto di Open Banking che renderà più semplici, economici e sicuri i pagamenti tracciati. Insomma, in un prossimo futuro il costo occulto della spesa in contanti che pochi conoscono diventerà un lontano ricordo. Già oggi è possibile ottenere il cashback di Stato anche se si smarriscono le carte di pagamento. Abbiamo analizzato questa possibilità in un recente articolo.