Il coronavirus non sopravvive in mare

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Uno studio francese ha concluso che il coronavirus non sopravvive in mare. Nella specie, l’istituto di ricerca marina francese, Ifremer, ha prelevato dei campioni di acque di mare e di molluschi per verificare se contenessero tracce di Covid. Contestualmente il gruppo di studio ha messo sotto osservazione anche le acque reflue, che contengono scarti umani con feci e urina. Questa analisi comparata è stata cruciale in quanto, spesso, gli scarichi finiscono direttamente in mare. Pertanto, risulta ancora più importante il trattamento delle acque reflue negli impianti di depurazione. I risultati hanno condotto al seguente risultato: il coronavirus non sopravvive in mare. La notizia è incoraggiante anche in previsione dell’inizio della stagione estiva.

I ricercatori hanno, però, rinvenuto tracce del virus nelle acque reflue, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia. Ma la questione non ha destato grande preoccupazione in quanto queste sono assoggettate a trattamento di depurazione. Tuttavia, la circostanza che il Covid-19 si trovasse nelle acque reflue era stata già resa nota dall’Istituto Nazionale di Sanità italiano.

La ricerca francese: nessuna traccia di coronavirus neanche nei molluschi

I ricercatori francesi sono giunti alla conclusione dell’assenza di Covid-19 nelle acque del mare anche passando attraverso l’analisi dei molluschi. Questi ultimi sono stati scelti in modo da coprire tutta la produzione francese. I siti di prelievo sono stati selezioni secondo la loro esposizione alle fonti di contaminazione fecale di origine umana. In particolare, i siti scelti sono stati: 3 in Normandia, 8 in Bretagna, altri 8 nell’Oceano Atlantico e 3 nel Mediterraneo. L’analisi di 21 campioni ha condotto alla conclusione che nessuno aveva tracce di coronavirus.

Oltre che l’analisi dei molluschi, l’indagine è stata condotta anche attraverso prelievi di campioni di acqua marina. Essi sono stati acquisiti vicino a scarichi umani presenti in diversi punti delle coste francesi. Anche con questa indagine correlata, i ricercatori non hanno trovato alcuna traccia di coronavirus. Da qui, la scoperta favorevole secondo cui, almeno l’acqua del mare, è stata risparmiata dalla pandemia.