Il tornado coronavirus fa vittime eccellenti nel mondo dell’economia. Non c’è settore che non abbia dovuto piegarsi. Infatti il coronavirus ha bevuto birra lasciando tutti a secco. Anche questo comparto solido della nostra economia ha dovuto sopportare una doccia fredda. Per capire le differenze negative tra lo scorso anno ed oggi, rendiamo noti i dati del 2019 con l’aiuto degli Esperti di ProiezionidiBorsa.
Quanto vale questa industria
L’industria della birra ha generato un fatturato di 10 miliardi di euro, dà lavoro a 108.338 famiglie e versa 4,552 miliardi di euro di tasse. Oggi la situazione si presenta nera: in sei mesi il valore condiviso è diminuito di quasi 1,6 miliardi e si registrano 21.000 posti di lavoro in meno. Per andare nello specifico, vediamo cosa dice lo studio Althesys stilato in occasione del quarto Rapporto dell’Osservatorio Birra. Le risultanze prendono in considerazione effetti diretti, indiretti e indotti. Una fotografia dello stato attuale da brividi.
In primavera la birra gelata
La crisi sanitaria tra marzo e giugno ha fatto sentire i maggiori effetti: una riduzione della produzione in media del 22%. Eppure, i primi mesi del 2020 si erano aperti col vento in poppa. In estate, complice anche l’apertura delle attività, si è bevuta più birra. Il sogno di una ripresa è durato veramente una sola stagione. Alla luce di ciò, il valore condiviso nel primo semestre è crollato di circa 900 milioni di euro rispetto al primo semestre 2019. La perdita maggiore è su distribuzione e logistica. L’Ho.Re.Ca. ha perso 1,374 miliardi di euro, mentre 21.016 posti di lavoro sono saltati lungo tutta la filiera.
Gli italiani consumano birra fuori casa
Gli italiani non bevono birra tra le mura domestiche ma solo quando sono fuori. Infatti sull’industria della birra pesano le forti limitazioni sul consumo fuori casa.
Le vendite nella Grande Distribuzione Organizzata non compensano. Bar, hotel, ristoranti e pizzerie sono i maggiori acquirenti di birra. Il coronavirus ha bevuto birra lasciando tutti a secco.