Siamo tutti preoccupati per l’estensione del contagio da Covid-19. Gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti ma molti però non sanno che il coronavirus fa bene all’euro. A livello europeo ci siamo soffermati maggiormente sugli effetti devastanti sulla popolazione e meno sugli effetti prodotti sui mercati finanziari. Se le Borse sono in difficoltà e l’avversione al rischio avvolge gli investitori non si può dire lo stesso per le valute.
Ce ne eravamo un po’ dimenticati del cambio euro/dollaro a causa di pochi spunti degni di nota per la cronaca finanziaria. Le valute sono sempre state scambiate ultimamente tra 1,1 e 1,12. Le aree della macroeconomia e monetaria si sono sempre mantenute stabili. Ora che si soffre per il coronavirus, l’euro ha registrato un effetto rialzista rispetto al dollaro. Possiamo dire che il coronavirus fa bene all’euro? Per gli esperti di mercato effettivamente è così. L’andamento dal 24 febbraio ad oggi dimostra che il tempo delle vacche magre è un ricordo. Oggi siamo con l’euro a sovrastare il dollaro. Gli effetti negativi del coronavirus si sono avuti su Borse e bond, lo stesso non lo è per le valute.
Cosa dicono gli analisti
Nel momento in cui c’è stato l’effetto rialzista della volatilità sui mercati finanziari, gli operatori di mercato hanno chiuso le operazioni di carry trade. Ricordiamo che si tratta di operazioni in tempi di bassa volatilità, ci si si indebita in euro e si investe in dollari per via del differenziale dei tassi tra le due aree. Ha giocato a favore del rialzo dell’euro anche la manovra adottata dalla Federal Reserve tagliando i tassi di 50 punti base.
Il dollaro boccheggia
Il dollaro non si è solo svalutato nei confronti dell’euro ma anche rispetto alle altre principali divise globali. Un effetto che nessuno si sarebbe aspettato visto che il dollaro è un bene rifugio che in queste circostanze tende a rinforzarsi. Ma l’effetto coronavirus fa bene all’euro e ad altre valute in un momento di turbolenza finanziaria e non al dollaro.
Ma attenzione che questo effetto è momentaneo perché nel breve termine il coronavirus rischia di indebolire più l’Eurozona rispetto agli Usa. Se rallenta l’economia è difficile immaginare una forte spinta dell’euro.