Il controllo delle valute: franco svizzero (CHF) piombato dallo ZEW, pare proprio di no! Come “ammazzano” i trader parte 1

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Tutti noi sappiamo che dati negativi tendono ad avere una valenza negativa sulle valute di riferimento. La correlazione tra alcune tipologie di dati macro e relativa moneta è molto più forte e resistente all’usura del tempo e dei modelli rispetto quanto avviene sui listini di borsa.
Mercato  delle valute quindi più saggio e coerente alle analisi macro-economche  o più banalmente talmente grande da non potere essere manovrato?
Propendiamo per la seconda… appunto nel fare come sempre le pulci ad ogni risposta a un quesito stuzzicante ci viene un dubbio: ma se i mercati tendono ad essere manipolati se non guidati dai poteri forti queste lobby come si regolano per agire sul mercato più grande al mondo come dimensioni e volumi ovvero quello delle valute? Semplice è più facile manipolare un dato macro in uscita e attenderne gli effetti sulla valuta correlata che non disperdere billions per influenzare i prezzi agendo sul mercato stesso.

Oggi però dalla Svizzera arriva, forse, l’ennesima lezione di imparzialità: è uscito uno ZEW (che indica le aspettative degli investitori istituzionali) disastroso -14.3 dal precedente a -4.0. Cosa fa il franco svizzero? Crolla? Certo che no già prima dell’uscita del dato stava recuperando oltre 100 basis point sull’euro!

Allora, tornando al ragionamento di cui sopra , se lor signori avessero voluto manipolare al ribasso il franco per facilitare le esportazioni elvetiche quale migliore occasione di fare uscire lo ZEW debolissimo, manovra agevole visto che gli investitori istituzionali interpellati sono comunque controllati dai lobbisti stessi…
E invece il mercato libero vince e il franco svizzero spezza ogni correlazione rinforzandosi decisamente verso l’euro…forse?

Come forse? E be’ un piccolo dubbio ce lo fa venire il fatto che il movimento fosse partito già prima del dato quasi a volere invitare i pesciolini ad aprire posizioni contrarian e rinforzarle poi sull’uscita del dato negativo per poi affidare ai  propri broker il compito di ritirare le reti ed andare a catturare tutti gli stop-loss possibili facendo proseguire al CHF il movimento in forza contro ogni aspettativa visto il dato appena uscito.

Troppa malizia? Forse ma se non ci si convince che per chi opera sui mercati ormai è come andare in guerra contro nemici sconosciuti, nascosti e dalle dimensioni inimmaginabili si rischiano brutte sorprese.

Dr. Gianluca Braguzzi
CFI Asset Management and Organization WIAM