Il cioccolato crea dipendenza? Il cioccolato è uno dei cibi più amati e desiderati, con differenze personali sulla varietà preferita, ma con poche eccezioni. Qualche volta lo diciamo in tono scherzoso, ma il cioccolato crea dipendenza per davvero? Cercheremo di rispondere per soddisfare questa curiosità. A soddisfare il palato, ci pensa sempre lui!
Il cioccolismo: elementi a sostegno della tesi
Diversi studi americani sostengono che sì, il cioccolato crea dipendenza.
Il termine coniato è chocoholism, tradotto in italiano come “cioccolismo”.
Colpirebbe soprattutto le donne e specialmente nei Paesi occidentali.
Le sostanze ritenute responsabili sarebbero in particolare la fenilalanina e il triptofano.
È appurato che mangiare cioccolato agisce su alcuni neurotrasmettitori, in particolare serotonina, dopamina ed endorfine. Quest’azione crea un senso complessivo di benessere ed euforia, soddisfazione e rilassamento.
Il cioccolato contiene anche due analoghi di anandamine simili ai cannabinoidi.
Il CNR di Cagliari, nel 2008, ha riscontrato un meccanismo di dipendenza da cioccolata anche nei ratti. Ha perciò sperimentato su di loro una sostanza in grado di contrastarlo.
Il cioccolato crea dipendenza? La scienza non è unanime
Bisogna considerare che sono soprattutto gli zuccheri e i grassi del cioccolato a indurre i meccanismi responsabili di un grande desiderio di ingerirlo.
Uno studio degli effetti del cioccolato sull’umore ha evidenziato, infatti, che chi sente un bisogno emotivo di cioccolato sceglie soprattutto cioccolato al latte. Lì, il cacao e le sue sostanze caratterizzanti, tra cui la teobromina, energetica e stimolante, sono in concentrazione minore. Mentre abbondano, per l’appunto, zucchero e grassi.
Lo stesso studio smentisce i poteri “antidepressivi” del cioccolato. Spiega di fatti che il suo consumo fornisce semplicemente una ricompensa edonistica.
Soddisfa le voglie, ma non fornisce un beneficio a lungo termine sull’umore disforico.
Cosa emerge confrontando gli studi e le opinioni degli esperti?
Possiamo parlare di effetti paragonabili a una dipendenza, a causa dell’elevata gratificazione che si ricava dal consumo di cioccolata.
Cerchiamo cibo soprattutto quando l’umore è alterato. In genere quando siamo tristi, nervosi, o influenzati da variazioni ormonali. In questi casi cerchiamo più che mai cibi ricchi di grassi e di zuccheri. Un eccessivo consumo di questi può dare un’effettiva dipendenza, stimolando la formazione di sostanze di tipo oppioide.
Il fatto di considerare certi alimenti uno strappo alla regola o addirittura un piacere proibito, potrebbe accrescere ulteriormente il coinvolgimento emotivo.
Il gusto, il profumo, la consistenza del cioccolato sono particolarmente appaganti. Per questo scatenano un meccanismo di anticipazione del piacere a cui poi è difficile resistere.