Il centro destra a caccia di leader per una coalizione di «centro liberale, cristiano, europeista»

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, patron del centrodestra da lui fondato nel 1994, come ama ricordare e sottolineare, da qualche giorno evidenzia la necessità di «rinnovarsi e allargarsi». Il riferimento è alla coalizione che, afferma, dovrà incarnare una «forza di centro liberale, cristiano, europeista». Che lui ci sia in qualche modo pare scontato. Come lui stesso afferma per «continuare a fare la mia parte per il mio Paese, per i nostri valori per i nostri grandi ideali di libertà». E questo è chiaro a tutti. Ma la modalità è dubbia. Come per le elezioni presidenziali, Silvio Berlusconi è pragmatico e lucido. Consapevole che probabilmente il suo volto direttamente in campo come leader trainante della forza «alternativa alla sinistra», potrebbe aver perso appeal. Anche semplicemente da un punto di vista squisitamente comunicativo e d’immagine.

Ambiti che lui conosce bene, esperto com’è di media e comunicazione. Il suo volto sui manifesti elettorali per le strade delle città probabilmente ha fatto il suo corso. E appartiene al passato.

Il centro destra a caccia di leader per una coalizione di «centro liberale, cristiano, europeista»

Secondo molti opinionisti e politologi, tra i motivi fondamentali dello sfaldamento dei partiti interni alla coalizione c’è proprio la mancanza di un leader. Se analizziamo le parole di Silvio Berlusconi degli ultimi giorni ci paiono chiari due punti: il centro destra non pare avere l’intenzione di passare a miglior vita. Punto successivo, vuole «rinnovarsi, allargarsi, rafforzarsi». Verrebbe da dire, largo ai giovani per usare un cliché da campagna elettorale per le amministrative dei piccoli Comuni. Silvio apre al mondo dell’«impresa e delle professioni». Quindi verosimilmente lui stesso sarebbe “a caccia di”. E starebbe lanciando l’esca.

Via al totonomi

Di rientro dal San Raffaele dove è stato ricoverato alcuni giorni, Silvio ha ricevuto amici e colleghi per un «saluto affettuoso». Tra gli altri, i media ci informano della visita di Matteo Salvini e Pier Ferdinando Casini. Adesso quello che realmente si sono detti, rimane avvolto nel mistero. Eppure il nome di PierFerdi potrebbe impersonare quelle caratteristiche che il saggio regista Silvio indica per la sua «Forza […] rinnovata […] europeista». Uomo mite, moderato certamente in grado di mediare. Di lunga esperienza, Casini potrebbe essere tra i papabili. Ma è tutto da vedere visto che siamo solo (e già) all’inizio della campagna elettorale.

Elettori orfani?

Di certo, il centro destra a caccia di leader per raggiungere una coalizione di «centro liberale, cristiano, europeista» apre nuovi scenari nello spettro della politica italiana. Dove è bene ricordare che il PD è in testa nei sondaggi, seguito da Fratelli d’Italia e Lega. Ma soprattutto c’è un elettorato di centrodestra che si sente smarrito e cerca l’approdo.

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