Il cambio della guardia che potrebbe arrivare in 3 Nazioni europee

mercati azionari

L’anno inizia bene per i mercati azionari mondiali. Infatti, dopo un 2021 particolarmente incoraggiante, nonostante le brutte sorprese arrivate da Covid e varianti, i listini europei e i futures statunitensi registrano tutti il segno più. Qualche minuto prima delle 11.30 il Ftse Mib arrivava a segnare un +0,95%, come anche il Cac 40 di Parigi. Buona la performance anche per il Dax a 0,72% in territorio positivo. Bene, come detto, anche i futures da Wall Street che, nello stesso momento segnavano sull’S&P500 un +0,5% mentre sul Dow e sul Nasdaq arrivavano rispettivamente a +0,4% e +0,6%.

Intanto la stampa internazionale si concentra su alcuni grandi appuntamenti politici. Appuntamenti che, proprio per la loro importanza, potrebbero avere ripercussioni dirette anche sulle rispettive Borse. Ad attirare l’attenzione è il cambio della guardia che potrebbe arrivare in 3 Nazioni europee: Francia, Italia e Germania. Nel caso di Berlino si è già visto, durante lo scorso anno, la fine dell’era Merkel. Un periodo, quello della Cancelliera tedesca, che è durato ben 16 anni. Il nuovo protagonista è Olaf Scholz, membro del partito Socialdemocratico che ha già promesso di attuare una politica ambientale incentrata sulla decarbonizzazione e sulla digitalizzazione.

Da parte sua, invece, la Francia sta avviando in questi giorni la sua campagna elettorale per le presidenziali. Gli elettori saranno chiamati alle urne ad aprile e l’attuale presidente, Emmanuel Macron, non ha reso nota la sua intenzione di candidarsi per un eventuale, secondo mandato. Qualora ciò venisse confermato, si avrebbe la certezza di un possibile rinnovo dell’orientamento europeista che ha caratterizzato finora la politica estera francese.

Il cambio della guardia che potrebbe arrivare in 3 Nazioni europee

Infine, per quanto riguarda l’Italia, inutile dire che nel mirino degli osservatori c’è il Governo Draghi ed il destino dell’Esecutivo. Un destino praticamente segnato nel momento in cui il Primo Ministro dovesse essere scelto per occupare, nel prossimo futuro, la poltrona di Presidente della Repubblica. Per questo motivo in molti pensano che il Governo Draghi, soprattutto in virtù della forte influenza che esercita a livello europeo, potrebbe conservare il suo status quo fino alla sua naturale scadenza, prevista per il 2023. Da parte sua l’attuale Presidente, Sergio Mattarella, ha sempre rifiutato tutte le possibili richieste di un bis al Quirinale. Anche perchè lui stesso ha definito un’eventuale rielezione, una forzatura.

In tutto questo lo scenario italiano appare il più complesso dei tre. Infatti il rebus sulla sorte politica di Draghi si accompagna a quello riguardante la sorte del Governo. I partiti non sono riusciti, al momento, a trovare nessun accordo sul nome per il Quirinale e data la delicata situazione in cui si trova l’Italia con la recrudescenza dei contagi, difficilmente potrebbero organizzare una campagna elettorale in serenità. Anche per questo motivo, una volta venuta meno la figura di Draghi al Governo, è difficile indovinare chi potrebbe essere il suo successore.