Il caffè espresso italiano pronto a conquistare Parigi, al via la candidatura a patrimonio dell’UNESCO

caffè al mattino

«Un caffè nero bollente» si candida a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Presentato il dossier al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che sarà esaminato il 29 marzo. «Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli». È questo il titolo del documento che mira a conquistare la Commissione Nazionale Italiana che sarà chiamata a decidere se inviare a Parigi la candidatura.

Un gusto in giro per il Mondo

Il caffè è una delle peculiarità che porta il marchio italiano nel Mondo. Simbolo di una cultura e di una tradizione. Un rito che scandisce la socialità accompagna gli incontri siano essi di lavoro che di piacere e di amicizia. Fiorella Mannoia nel 1981 cantava «e ammazzo il tempo bevendo un caffè nero bollente […]». Numerose sono le canzoni che includono nel testo il riferimento al caffè sia in Italia che all’estero. Da Pino Daniele a Frank Sinatra (Coffee Song) passando per Bob Dylan con la canzone «One more cup of coffee». Un piacere e un’esigenza cui gli italiani non riescono a sottrarsi e da decenni è stato esportato all’estero.

Il caffè espresso italiano pronto a conquistare Parigi, al via la candidatura a patrimonio dell’UNESCO

«Il caffè per noi non è solo un prodotto, è qualcosa che unisce una grande famiglia che è l’Italia. Questa candidatura è un risultato importante perché si è riusciti a fare una sintesi lasciando forse per strada un pezzo delle peculiarità di ciascuno ma per unire il Paese. Sono citate Venezia e Napoli ma avremmo potuto citare tante altre città. Il titolo del dossier della candidatura contiene parole che sembrano semplici ma che contengono l’essenza della nostra cultura, della nostra vita e della nostra storia». Così il sottosegretario Gianmarco Centinaio, con delega all’UNESCO, durante la presentazione del dossier presso il Dicastero dell’agricoltura.

Le città coinvolte

Sono undici le realtà considerate emblematiche per la particolare qualità del caffè espresso. Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica. Per la Campania, il riconoscimento del caffè quale patrimonio immateriale dell’Umanità dell’UNESCO significherebbe «completare il trittico con la dieta mediterranea e la pizza». Così nelle parole del Presidente regionale Vincenzo De Luca. Dunque va al voto il caffè espresso italiano pronto a conquistare Parigi, al via la candidatura a patrimonio dell’UNESCO. E gli italiani incrociano le dita.