La tradizione culinaria piemontese affonda le sue radici nelle tradizioni dei contadini. I piemontesi infatti erano dediti all’allevamento di bestiame e all’agricoltura sul territorio. Basti pensare alle colture del riso nella zona di Vercelli.
Alcuni piatti derivano dal recupero delle parti degli animali che magari non erano consumabili o diventavano presto deperibili. Uno di questi piatti è il bollito misto alla piemontese, una tradizione contadina.
Il piatto
Il bollito misto alla piemontese, una tradizione contadina, è un piatto povero che viene ricavato dagli scarti della macellazione. QUesti infatti, spesso rimanevano invenduti nelle macellerie. Con questa ricetta si possono riutilizzare.
La ricetta originale è persa nei meandri della storia. Ogni famiglia piemontese ha la sua personale e ognuno propone la sua variante con la carne che ama di più. Il bollito va inoltre accompagnato da varie salsine chiamate in piemontese “bagne”. Alcune di queste bagne sono molto diffuse e popolari, come per esempio il “bagnetto verde”, una salsa composta principalmente da un battuto di prezzemolo e acciughe. Ha un sapore molto deciso, che bene si accompagna alla carne del bollito.
I tagli principali del bollito misto alla piemontese
a) La testa di manzo;
b) Il tenerone di manzo;
c) La coda del manzo;
d) Il cotechino;
e) La scaramella di manzo;
f) La lingua del manzo;
g) Il cappone intero.
Ad arricchire il piatto, ci sono gli odori per formare un buon brodo e permettere alla carne di insaporirsi e prendere gusto con la cipolla, il sedano, le carote, l’aglio, il pepe e i chiodi di garofano.
Il bollito misto alla piemontese è una ricetta che serve a unire le famiglie nei giorni di festa e promuovere la convivialità tra gli altri. E se la carne avanza, niente paura, è possibile preparare delle ottime polpette con i tagli del manzo avanzati durante la preparazione del bollito.