ICF si cimenta con le mascherine chirurgiche

ICF Group

Dopo il lancio della linea di prodotti ViP & TOP per la detergenza e l’igiene delle mani e GulP per la detergenza e l’igiene delle superfici, ICF Group si cimenta con le mascherine chirurgiche. L’azienda italiana si è unita con la multinazionale finlandese AhlstromMunksjö per la commercializzazione di tessuti tecnici altamente performanti. I tessuti denominati FREEDOM M1 saranno destinati alla produzione delle mascherine chirurgiche di tipo 1, 2 e 2R. Il prodotto realizzato dalle due aziende è conforme alla normativa UNI EN 14683.

Chi è Ahlstrom-Munksjö?

Chi è Ahlstrom-Munksjö? E’ un’azienda quotata al Nasdaq di Helsinki e al Nasdaq di Stoccolma, occupa 8.000 persone con un fatturato di circa 3 miliardi di euro nel 2019. Si occupa della realizzazione di materiali a base di fibre offrendo materiali speciali destinati a svariati settori, realizza anche una vasta gamma di carte speciali per uso industriale e per il consumatore finale.

ICF Group, invece, è quotata sul mercato AIM Italia, organizzato e gestito da Borsa Italiana, e si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico.

ICF si cimenta con le mascherine chirurgiche. I progetti

ICF non intende fermarsi qui, ha in mente di proseguire la commercializzazione di altri prodotti tessili per la realizzazione delle mascherine facciali. Si riferisce ai Dispositivi di Protezione Individuale, noti come FFP1, 2 e 3 conformi alla normativa UNI EN 149.

ICF Group (MIL:ICF) in questi mesi ha continuato a lavorare con ordinaria operatività seppur nell’assoluto rispetto di regole ferree per la tutela dei lavoratori. In particolare, si è concentrata attraverso la costante attività di R&D sullo sviluppo di prodotti innovativi per il contrasto del contagio del COVID-19. Ha potuto cimentarsi in queste attività grazie all’ampia esperienza nel settore chimico e dei tessuti tecnici speciali.

Negativa la performance del titolo ICF Group nell’ultimo mese, con una flessione di quasi il 6%. In rosso anche la statistica a sei mesi -8,77% e a un anno -7,96%. Le azioni della società hanno toccato il minimo dell’anno a 5 euro il 23 aprile 2020 e il massimo a 7,65 euro il 23 gennaio 2020.