Quali sono i titoli azionari da comprare se il minimo è stato fatto?
La situazione sui mercati è in continua evoluzione, in questi momenti quasi caotici più del normale. La volatilità, infatti, è ancora alta, sebbene abbia ceduto oltre il 60% dai picchi di febbraio-marzo. Il VIX segna ancora 31,92, per dire. Nei periodi in cui la borsa saliva in continuazione, per fare un esempio, era stabilmente sotto 10. Quindi siamo ancora lontani da una seppur paragonabile normalità. Nonostante tutto questo, la ripresa, il recupero dei titoli azionari mondiali è stato davvero notevole. Ed un minimo di lungo periodo potrebbe già essersi formato, come abbiamo spiegato in questo articolo. Ma quanto è stato notevole il recupero? Lo vediamo nella tabella più sotto.
Questa tabella evidenzia la perdita massima effettuata dai vari mercati, quanto si sia recuperato dai minimi, quanto manchi a tornarci. Ma, soprattutto, quanto bisogna guadagnare per tornare sui massimi.
Tabella perdita massima dei mercati
E quindi si vede che la situazione nostrana è stata davvero terribile. Una perdita enorme, pari al 41,5%, ed un recupero sostanzioso, ma non paragonabile, del 13,2%. Questo ci lascia un gap, da colmare, del 33,8%, per recuperare il quale, però, bisogna fare il 51,1% di guadagno (la matematica non lascia scampo, ahinoi).
Fortunatamente (anche per noi) ci sono buone notizie. I mercati importanti stanno dando buoni segnali, dal punto di vista tecnico. Il grafico mensile dell’ S&P 500, per esempio, ha già dato la conferma di un bottom di medio-lungo periodo (con un recupero di oltre il 60% è anche giusto). Il tutto è già stato confermato a livello settimanale. Anche il NASDAQ sta reagendo molto bene. Anch’esso ha diverse settimane di conferme del medesimo bottom. E, se dovesse chiudere il mese in positivo, anch’esso confermerebbe la stessa cosa. Quali titoli azionari, quindi, sono da comprare se il minimo è stato fatto?
I titoli azionari da comprare se il minimo è stato fatto
Diversi titoli promettono molto bene per il futuro, supponendo che la situazione appena delineata venga confermata. Tra questi, l’operatore della grande distribuzione Walmart, che è ben posizionato per trarre vantaggio dalla crescita del commercio elettronico, in particolare dall’aumento della spesa online, durante la pandemia. Ovviamente, anche Amazon. La natura prolungata della pandemia probabilmente (diremmo certamente) accelererà l’adozione a lungo termine dell’e-commerce. E poi anche anche Salesforce (poco conosciuta da noi, ma un’azienda solidissima e gestita benissimo da Marc Benioff) come altra scelta prioritaria. Questo grazie alla sua ampia suite di soluzioni aziendali basate sul cloud. Microsoft emergerà anche più forte dopo la pandemia, grazie alla sua piattaforma connessa alla produttività e all’offerta di servizi. Il suo servizio cloud, Azure, costituirà il suo più grande flusso di entrate nei prossimi anni.
Altre società da valutare per acquisti
Snapchat e Facebook, poiché la maggior parte dei giovani trascorre una maggiore quantità di tempo utilizzando i social media a casa. Per lo stesso motivo, anche Spotify. Una volta che le varie nazioni saranno ripartite, le persone saranno in grado di tornare a fare sport e attività all’aria aperta liberamente. Niente di meglio che Nike, Adidas e Puma, che continuano a veder crescere la loro presenza digitale. Negli USA, il produttore di biciclette per l’allenamento indoor Peloton, che può beneficiare della sua posizione di leader nel fitness domestico. Per la stessa motivazione, l’italiana Technogym, tra i leader mondiali del settore. Ultimi, ma non ultimi per importanza, alcuni giganti dell’intrattenimento online. A parte i canonici Netflix e Disney, ci sembra evidente puntare sui colossi dei videogiochi online. Quindi, Take-Two Interactive ed Electronic Arts, nonché Activision Blizzard.