I segreti di Gann: come proiettare le curve astrali nel futuro

Borsa

Abbiamo dedicato alcuni articoli alle tecniche più recondite di Gann.

Ma dobbiamo considerare che non solo è possibile trasformare i gradi dello zodiaco in prezzi di Borsa, ma anche proiettare le curve astrali nel futuro.

Non dobbiamo però cadere in equivoco.

Un conto è sapere in anticipo quale sarà la posizione di un pianeta o comunque di un corpo celeste nel futuro.

Altro conto è proiettare su un grafico dei prezzi questa posizione futura.

Infatti, fin tanto che, un prezzo quota sino a 360, è possibile trasportare direttamente la posizione di un pianeta in prezzi e viceversa.

Ma sussiste un problema di scala, quando andiamo ben oltre.

Ad esempio considerando le quotazioni in decine di migliaia, come quelle attuali del nostro indice Ftse Mib.

Infatti, come abbiamo visto a proposito di algoritmi di trasformazione, una posizione in gradi zodiacali di un corpo celeste, trasferita sul grafico dei prezzi, deve tener conto proprio del problema della scala dei prezzi.

Abbiamo visto come trasformare gli attuali prezzi in posizioni dei pianeti sullo stesso grafico dei prezzi.

I segreti di Gann: come proiettare le curve astrali nel futuro?

Non possiamo conoscere tutti i possibili metodi che usava Gann, anche perché a quanto pare alcuni se li teneva per sé o quanto meno per una ristretta cerchia di discepoli.

Altri metodi possono però essere tratti da metodiche di semplice proiezione dei prezzi, poi trasformate in curve planetarie in base agli algoritmi di trasformazione.

I metodi di proiezione potevano e possono tuttora, quindi, dare luogo a diversi risultati.  Questo non significa che questi metodi siano quindi errati, dal momento che si potrebbe pensare che la curva astrale di un pianeta debba necessariamente essere solo una.

Come i quadrati possono essere molteplici, parimenti le proiezioni di una curva astrale possono essere molteplici.

I metodi per proiettare un prezzo nel futuro, considerando la retta principale di Gann, la famosa 1X1, possono ad esempio essere i seguenti.

Range del prezzo

Si considera la differenza di prezzo tra un minimo ed un massimo, in trend crescenti, e tra un massimo ed un minimo in trend decrescenti.

Quindi si divide questo risultato per il numero di unità temporali intercorse tra minimo e massimo o viceversa.

A questo punto, si moltiplicherà questo ulteriore risultato per il numero di unità temporali intercorrenti tra l’ultimo estremo del range e l’unità di tempo, in relazione alla quale vogliamo fare la nostra proiezione.

Questo risultato si aggiungerà o si sottrarrà, in caso di trend decrescente, al valore del secondo estremo di range.

E sin qui abbiamo ottenuto la nostra proiezione di prezzo.

Quindi, per operare la trasformazione in linea planetaria, applicheremo a questo prezzo l’algoritmo di trasformazione, dividendo per 360.

Poi moltiplicheremo 360 per il numero intero trovato, o per la parte di risultato, prima della virgola, in caso di risultato con decimali.

A questo punto, abbiamo la base da cui calcolare la curva astrale

Quindi aggiungeremo a tale risultato la posizione del pianeta prescelto, in gradi.

Infine, possiamo dividere questa curva per 8 e aggiungere tot volte o sottrarre tot volte questo risultato alla curva trovata prima. In questo modo avremo una serie di curve alla stessa distanza, che rappresentano altrettante curve astrali, derivate da quella originaria.

Direi che è più facile farlo, che dirlo.

Altri metodi sono sostanzialmente simili, cambia solo il fatto che, invece di considerare i due estremi di un range, minimo o massimo, si considerano le curve basate sulla differenza tra due massimi o tra due minimi.

Un esempio

Di seguito un esempio di proiezione con la retta dei massimi.

Partiamo dal seguente grafico del Ftse Mib a barre mensili.

proiezione curve astrali

Utilizziamo, per la nostra proiezione, il range di prezzo tra i due massimi A e B.

La distanza in punti, tra i massimi delle due barre mensili, è pari a: 24.157-23.273=884.

Tra i due massimi intercorrono 53 barre.

Quindi: 884/53=16,67.

Tra C e B intercorrono 34 barre.

Quindi: 34X16,67=567.

Da cui: 567+24.157 (MAX IN B)=24.724.

Applichiamo quindi l’algoritmo di trasformazione.

24724/360=68,67.

Da cui: 68X360=24.480.

Questo il risultato da cui partire per poi aggiungere la posizione in gradi di un pianeta.

Trattandosi di grafico a barre mensili, consideriamo la posizione planetaria dell’ultimo giorno del mese.

Consideriamo quella di Mercurio, quindi, in data 31 maggio 2018.

Si trovava a 1 grado, 56 primi, 43 secondi in gemelli, posizione che arrotondiamo a 2 gradi.

Aggiungendo i 60 gradi di Ariete (prima costellazione) e Toro (seconda costellazione), siamo quindi a 62 gradi.

Quindi: 62+24.480=24.542.

Il massimo del mese è stato a 24.544.

Dopo aver toccato questo riferimento, le quotazioni sono ridiscese di circa il 30 per cento.

Inoltre possiamo osservare che il livello di 24.542 è stato molto più preciso nell’indicare un possibile riferimento resistenziale, rispetto a quello che poteva essere il dato risultante dalla mera proiezione della retta ascendente (24.724).

Non dimentichiamo, inoltre, la possibilità di ottenere ulteriori linee planetarie di Mercurio geocentrico, applicando il metodo delle ottave, già spiegato.

Quale senso hanno le curve planetarie?

C’è chi le interpreta alla stregua di leggi fisiche. Le curve planetarie, moltiplicate nelle varie ottave, sarebbero assimilabili alle orbite di un atomo, e le inversioni del prezzo a salti dell’elettrone da un orbitale ad un altro.

Per diversi motivi, che sarebbe troppo lungo esporre in questa sede, a mio avviso tale rappresentazione è un po’ superficiale, proprio anche considerando certi principi e certe leggi della fisica.

Limitiamoci a dire che in analisi tecnica non convenzionale questo metodo talora funziona.

Soprattutto se sullo stesso riferimento di prezzo troviamo convergenti altri riferimenti, basati su tecniche diverse, peraltro non solo di Gann.

Ad esempio linee temporali interne ai quadrati, piuttosto che il passaggio di uno o più vettori angolari.

O riferimenti del mio metodo proprietario Magic Box, e via dicendo.

Una spiegazione scientifica che mi convince maggiormente è quella cui faceva riferimento lo stesso Gann, che diceva di applicare le leggi di Faraday.

Secondo una certa interpretazione di tale concezione, una posizione di un corpo astrale determinerebbe certi campi elettromagnetici, di cui anche il comportamento umano risentirebbe.

E non dimentichiamoci, comunque, che un pianeta esercita comunque la forza gravitazionale.

Per concludere sui segreti di Gann e come proiettare le curve astrali nel futuro, un fondamento scientifico, quindi, potrebbe certo sussistere alla base anche di certi metodi astrali.

Per noi l’importante è che funzioni.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT