I permessi lavorativi della Legge 104 valgono ai fini della pensione o si perdono i contributi INPS?

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Dagli Esperti di Redazione sapremo se i permessi lavorativi della Legge 104 valgono ai fini della pensione o si perdono i contributi INPS. Chi assiste un familiare disabile o anziano e non più autosufficiente ha diritto ad assentarsi dal lavoro per qualche tempo. Il Governo concede fino a 2 anni di permessi lavorativi ai contribuenti che si prendono cura di parenti con patologie invalidanti. Nell’articolo “Come richiedere 2 anni di congedo della Legge 104 per assistenza a disabili” vi suggeriamo la procedura da seguire per inoltrare la richiesta. Non a tutti i lavoratori difatti spettano i benefici della Legge 104 per cui occorre informarsi prima di inviare domanda all’Ente previdenziale.

I lavoratori che chiedono il congedo dal lavoro hanno comunque diritto alla retribuzione mensile. Inoltre lo stipendio non subisce alcuna penalizzazione durante il periodo di assenza. I contribuenti si chiedono piuttosto se i permessi lavorativi della Legge 104 valgono ai fini della pensione o si perdono i contributi INPS. Temono infatti che i 2 anni di congedo retribuito possa avere ripercussioni negative sull’anzianità contributiva. Ai fini pensionistici, i permessi lavorativi di cui si gode grazie alla Legge 104 fanno diminuire il montante di contribuzione?

I permessi lavorativi della Legge 104 valgono ai fini della pensione o si perdono i contributi INPS?

Ritrovarsi a fine carriera lavorativa con un anno o più di contributi in meno significherebbe dover rimandare il momento del pensionamento. O, in alternativa, comporterebbe la necessità di recuperare i contributi attraverso altre strategie come ad esempio la contribuzione volontaria. In realtà, nulla di tutto ciò è necessario quando si ricorre ai permessi lavorativi che la Legge 104/1992 garantisce a chi assiste familiari invalidi.

Ciò perché le assenze dal lavoro non subiscono penalizzazioni né sul versante economico, ne su quello contributivo. Come lo stipendio non subisce tagli, così la fruizione del congedo non determina la perdita della contribuzione INPS. Durante il periodo di assenza del lavoratore scattano difatti i cosiddetti contributi figurativi che valgono ai fini pensionistici. Quindi a coprire a livello assicurativo i giorni di congedo dal lavoro intervengono i contributi figurativi che sono necessari a maturare il diritto alla pensione.