In Piazza Affari poteva essere una giornata da ricordare, si è chiusa come una seduta da dimenticare. Il listino, partito a spron battuto con un rialzo di oltre il 2%, ha ripiegato nel corso della seduta finendo quasi in parità. Neanche il taglio a sorpresa dei tassi da parte della Fed ha contribuito a sostenere le quotazioni, che dopo un a impennata istintiva, si sono afflosciate. Ad ancorare al ribasso il listino sono stati i titoli bancari
I migliori e peggiori a Piazza Affari in una seduta da dimenticare
I titoli bancari trascinano al ribasso il listino milanese.
Il taglio dei tassi da parte della Fed da una parte è una bella notizia, significa che dall’altra parte dell’Atlantico il denaro costa di meno. Ma finanziarsi a un costo più basso non è una bella notizia per le banche, che vivono e prosperano sul prestito del denaro. E così a Piazza Affari i titoli peggiori sono proprio i bancari: Banco Bpm ha perduto più dell’8%, Unicredit oltre il 4%, Bper oltre il 2%. Mediobanca Intesa e Ubi limitano le perdite tra lo 0,8% e l’1% ma a inizio mattina erano in progresso di oltre 2 punti percentuali. La prospettiva di tassi quasi a zero in Europa, con una crescita che rallenta è un mix che per il settore bancario è fortemente negativo
Chi ha vinto
Fra i migliori e peggiori a Piazza Affari un posto va riservato certamente a Poste Italiane. Protagonista della giornata è stata certamente il titolo, che ha messo a segno una chiusura di quasi il 4% di guadagno. Il titolo che da inizio anno a fine febbraio è passato da quota 9,7 a oltre 11,5 euro, in poche sedute ha azzerato questi guadagni tornando a 9,2 euro. Ma perché questo rimbalzo così forte?
Venerdì vengono pubblicati i dati dell’ultimo trimestre del 2019. Poste Italiane chiuse gli ultimi tre mesi del 2018 con un ricavo netto pari a 2.949 milioni di euro. Per lo stesso periodo del 201, le previsioni degli analisti sono per un ribasso a 2.844 milioni ma un profitto operativo pari a 138 milioni. E’ questo dato che forse ha spinto gli acquisti perché sarebbe, se confermato migliore dei nove milioni di perdite dello stesso trimestre del 2018. Così nelle prossime sedute il titolo potrebbe riservare interessanti sorprese