I mercati sono bullish con le dovute cautele Intervista a Gianluca Braguzzi

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Il Dott. Gianluca Braguzzi è un gestore di fondi comuni di investimento

La situazione macro-economica mondiale, può  portare ad un ulteriore rialzo di medio termine dei mercati?

Premesso che il quadro generale è composto da un panel di situazioni molto variegate debbo dire che da anni ormai mi sono convinto che i dati macro-economici, un tempo vero zenit per le borse, oggi siano più un parafulmine aperto ad hoc dagli operatori quando sbagliano, che un vero riferimento operativo e di analisi. I mercati soggiacciono molto di più alle scelte di politica monetaria, in quanto i gradi flussi di denaro messi a disposizione dalle banche centrali debbono trovare remunerazione adeguata. Ovviamente,  coi bond solidi a tassi prossimi o sotto lo zero, le borse rappresentano l’unica alternativa. In soldoni, visto che non credo che i tassi potranno essere alzati a breve, se non subentreranno disastri di altra natura, le borse sono destinate a salire. Sono bullish dunque anche se sempre con le dovute cautele.

 

Cosa pensa della situazione italiana? L’Indice FTSE Mib è a i livelli di 5 anni fa e perde ancora oltre il 50% rispetto all’anno 2000? Cosa attendere nei prossimi anni?

Vi è da dire che il nostro indice raffigura la pochezza del nostro paese sempre più tristemente spogliato delle attività produttive industriali e in mano alle banche. Settore che soffre e continuerà a soffrire visto che la BCE si ostina ad acquistare solo bond governativi senza seguire l’esempio della FED che ha liberato le banche USA di una gran mole di asset tossici bancari. Ovvero titoli e derivati collegati ai crediti insoluti. Detto questo è ovvio che se il sistema globale delle borse sale anche la nostra resterà agganciata al treno rialzista. Vedo quota 25.000 come molto probabile e target massimo possibile con probabilità via via “scemanti” tra 30 e 32.000 .

Vorrei poi aggiungere che per altri indici (Dow Jones Industrial in primis è molto più facile ritoccare i massimi storici periodicamente in quanto la composizione dell’indice è molto più dinamica sia per la maggiore possibilità di scelta ma anche per una maggiore dinamicità rispetto a borsa italiana che spesso dimentica nell’indice principale pachidermi moribondi.

 

Ci indica una sua idea di investimento? Obbligazioni o azionari? Quale asset è preferire nei prossimi anni?

Come gestore confeziono prodotti e strategie flessibili….quindi…. Quando entrai in questo settore, oramai parecchi anni fa, mi sentii dire fino allo sfinimento che l’investimento andava visto nel medio lungo termine. Ci misi poco a non crederci più. Gli stessi dati da lei citati sul nostro indice confermano che è un approccio pericoloso. Lo stesso Nikkey è lontanissimo dai massimi del 1980! E anche sul Dow Jones sarebbe interessante ricalcolarlo rimettendo gli stessi titoli di anni più o meno cristallizzati come da noi. Flessibilità dunque, tenendo conto che la politica monetaria è il nuovo zenit e che qualche primo ritocco al rialzo dei tassi , se sarà morbido e graduale, confermerà soltanto la buona salute dell’economia. Pertanto, passato il primo nervosismo  ( leggasi storno) potrebbe non essere in grado di fermare il trend. Ecco, a quel punto successivi dati macro (finalmente torneranno a contare qualcosa in quel contesto) non brillanti saranno il segnale bearish di uscita dai mercati.