La situazione che si sta delineando all’orizzonte diventa sempre più complessa, giorno dopo giorno. Intanto a Piazza Affari alcuni titoli sono sotto la lente di ingrandimento degli analisti. Ad esempio Atlantia riscuote un rating Buy da Equita (t.p a 20,50 euro) e da Bestinver (range tra i 10 e i 20 euro) mentre per Banca Akros merita un accumulate (target a 18,50 euro). Da Credit Suisse arriva un Outperform per Prysmian con prezzo obiettivo fissato a 35 euro. Deutsche Bank, invece, vota per Leonardo cui affida un giudizio Buy su target a 255 euro. Buone notizie anche per STM che incassa un Buy (t.p a 50 euro) da Kepler Cheuvreux.
I dati macro relativi ai prezzi al consumo pubblicati non più tardi di ieri annunciano rialzi e record storici. Berlino deve scontare un aumento del 7,3% del costo della vita a marzo, trend che con ogni probabilità sarà registrato in tutto il resto del Vecchio Continente. Un ultimo esempio arriva dal +7% di Londra, un risultato che rappresenta un record trentennale. E Washington non è da meno. Dall’altra parte dell’oceano, infatti, si arriva addirittura a un +8,5%, cosa che non accadeva da oltre 40 anni. Nel quadro è da includersi anche Pechino con un +1,5% che solo apparentemente sembra essere un dato inferiore.
I mercati si stanno accorgendo che la guerra non finirà presto e temono le conseguenze sul lungo periodo
Ad allarmare è il paragone con il precedente dato allo 0,9% a febbraio. Nel caso della Cina sembrerebbe che la zavorra più evidente arrivi dal Covid e dai periodici lockdown che stanno creando tensione anche all’interno del tessuto sociale. Ad ogni modo, a prescindere dalla causa, il risultato è lo stesso. Contro il nemico comune rappresentato dall’aumento dei prezzi si troveranno a combattere un po’ tutte le maggiori potenze mondiali.
Altro fattore da considerare è quello degli energetici. Rimpiazzare le forniture russe, nonostante gli accordi recentemente presi con altre Nazioni, potrebbe richiedere tempo ed un aumento dei costi. Ed è proprio la combinazione tra aumento del prezzo degli energetici e dei beni alimentari che fa già parlare di pericolo di stagflazione, pericolo che potrebbe riguardare diverse realtà economiche. Insomma, i mercati si stanno accorgendo che la guerra non finirà presto e temono che le strade per arrivare ad una soluzione possano essere interrotte. I mercati se ne sono accorti e hanno iniziato a virare nuovamente in negativo già dalla prima mattinata. Anche alla luce di tutto questo la prossima riunione della BCE prevista per domani, con relativa conferenza stampa e decisioni per le prossime politiche monetarie, assume un significato estremamente importante.