Mercati che rimbalzano ma non invertono al rialzo

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Mercati che rimbalzano in mattinata ma poi ripiegano nel pomeriggio con l’apertura di Wall Street.

Insperata apertura tra Pechino e Washington. Questo il driver che ha permesso di rafforzare il vento favorevole che si respirava già dalla prima mattinata sui mercati. Nel pomeriggio però il trend primario dei mercati ha  ripreso il sopravvento premendo i corsi di nuovo al ribasso.

Quali sono stati gli eventi più importanti della giornata?

Il faro sui mercati

Così alla chiusura il Ftse Mib arriva a sfiorare l’1% di vantaggio  (0,98%) a 18.591 punti, il Ftse 100 a 1,27%, il Cac 40 a 1,35% e il Dax a 1,5%. Una svolta che permette anche a Wall Street di rimanere in territorio positivo. Qualche minuto prima delle 18 (ora italiana) il Nasdaq viaggiava a +0,8%%, Dow Jones 0,3%, S&P500 0,5%.

Una svolta, quella tra Usa e Cina, che si somma alle indiscrezioni circolate in mattinata, e che vorrebbero una Fed più accondiscendente verso un rallentamento dei rialzi sui tassi di interesse.

In breve i fatti

Il viceministro cinese Liu He e il segretario statunitense al Tesoro, Steven Mnuchin, a sua volta accompagnato da Robert Lighthizer, rappresentante commerciale statunitense e a capo dei negoziati per Washington, hanno avuto il primo, e a quanto pare anche positivo, colloquio all’interno del nuovo piano di dialogo tra le due nazioni. Questo in seguito all’intesa raggiunta al vertice G20 di Buenos Aires. Un’apertura che, rafforzata anche dall’ammissione di un possibile taglio sui dazi di auto importate a Pechino, ha permesso a titoli come General Motors e Ford di salire oltre il 2,8%.

I titoli a Piazza Affari

Spostandosi invece a Piazza Affari continua lo stato di grazia di Prysmian (6,15%) per la già citata conferma della guidance per l’ebitda adjusted 2018. Buona la performance anche di Stm (3,2%) in scia al rimbalzo dei tecnologici, e per Banco BPM (+2,54%) che ha ceduto a Credito Fondiario ed Elliot un pacchetto di sofferenze da 7,8 miliardi oltre alla piattaforma di gestione che sarà in mano per il 70% di Credito Fondiario. Nella classifica dei migliori, anche Telecom Italia (+2,99%). L’ex monopolista delle tlc deve la spinta all’affondo di Vivendi sul fronte governance e sul riassetto delle posizioni strategiche del gruppo. I francesi, forti di una quota del 24%, chiedono una nuova assemblea. L’intenzione: rimuovere i vertici promossi da Elliott.

Momenti di tensione sui mercati

Segno meno, per giunta pesante, per Bper che chiude a -2,12%. Secondo l’ad di Unipol Banca, Carlo Cimbri, l’istituto è visto come “uno dei possibili destinatari” interessato all’acquisto.

Intanto si moltiplicano le voci di un confronto serrato tra il governo Conte (con il premier che domani incontrerà il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker) e i vertici di Bruxelles. Voci che, sebbene non indichino un cambio di strategia da nessuna delle due parti, fanno intuire che, comunque, entrambi i fronti potrebbero scegliere un possibile compromesso.

Analisi, attese e previsioni sui listini azionari

Il trend settimanale continua ad essere ribassista ed al momento non si è verificata inversione nonostante gli alti e i i bassi degli ultimi due giorni. Allo stato dei fatti sono possibili ulteriori ribassi nei prossimi giorni verso le aree di minimo proiettate per la settimana in corso.

Tendenza e proiezioni per la settimana del 10 dicembre dei principali mercati azionari europei
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Future Ftse Mib Ribasso  18.850/19.125  17.760/17.900 19.680
Future Eurostoxx Ribasso 3.079/3.132 2.835/2.931 3.242
Future Dax Ribasso 10.954/11.183 10.190/10.301 11.568
Future Bund Long 162,49/163,16 164,55/165,21 161,80

Tendenza e proiezioni per la giornata del 12  dicembre dei principali mercati azionari europei
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Future Ftse Mib Laterale  –
Future Eurostoxx Laterale  –
Future Dax Laterale
Future Bund Laterale  –  –