I mercati guardano ancora a Trump

WALL STREET

Come prevedibile, i mercati guardano ancora a Trump. Dopo il suo ricovero e le voci di un suo momentaneo peggioramento, infatti, la salute dell’inquilino della Casa Bianca è stato il market mover delle scorse giornate. Anche perché il ricovero è avvenuto, si dice per volontà dello stesso Trump che temeva un crollo, quando Wall Street ha chiuso per la pausa del fine settimana. Parallelamente le sue dimissioni dall’ospedale in Maryland sono coincise con la ripresa degli scambi. Il che ha permesso alle Borse, una volta rassicurate, di guardare all’immediato futuro con maggiore ottimismo.

I listini europei

Il Vecchio Continente, infatti, vede un segno più su tutti i maggiori listini. Partiamo da quello che, per ovvi motivi, interessa maggiormente, il Ftse Mib con uno 0,67% non più tardi delle 13.40. Nello stesso momento, inoltre, il Cac 40 di PArigi segnava lo 0,86%, il Dax di Francoforte lo 0,73%. A chiudere la carrellata, il Ftse 100 di Londra a +0,8%.

I rating a Piazza Affari

Leggendo le raccomandazioni di oggi sui titoli italiani può essere interessante il report di Equita. Secondo i suoi analisti Astm merita un rating buy (target price fissato a 27,20 euro. Stesso giudizio su Creval (9 euro), Eni (10 euro), Fca (15,10 euro) e, tra gli altri, Rai Way (7,30 euro) e Telecom Italia (MIL:TIT) (0,47 euro).

La situazione a Wall Street

Come detto i mercati guardano ancora a Trump. Ovviamente la prima ad avvertirne le conseguenze è Wall Street. Infatti alle 13.50 (ora italiana) i tre maggiori indici a stelle e strisce registrano futures che per l’S&P 500 e il Dow ondeggiano tra lo 0,735 del primo e lo 0,78% del secondo. Più in alto c’è il Nasdaq che con i suoi futures regala uno 0,93% in territorio positivo.

Gli eventi più importanti nel calendario macroeconomico

Agli orari prefissati si può consultare il calendario economico  per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra gli ultimi resi noti sono da segnalare i dati PMI europei di settembre. Quello sui servizi si ferma a 48 punti, invece dei 50,5% precedenti mentre il composito è a 50,4 punti. Si tratta anche in questo caso di un risultato negativo se confrontato con il precedente, pari a 51,9 punti.