I giglietti, biscotti della tradizione romana

dolce

La cucina romana non brilla di certo per i suoi dolci. Sebbene ci sia una grossa abbondanza di primi e secondi piatti, la cucina romana ha poche ricette dolci che rendono bene a fine pasto.

Molto spesso, infatti, le cuoche romane non avevano molto per creare un dolce vero e proprio, come poteva essere per la cucina siciliana.

Ci sono però comunque ricette dolci nei ricettari romani che meritano una menzione speciale, come abbiamo già visto coi maritozzi con la panna.

Il dolce di oggi sono i giglietti, biscotti della tradizione romana.

Dove nascono e ingredienti

I giglietti nascono poco fuori Roma, nella zona tra Palestrina e Frascati. Pare infatti che queste due città si contendano la paternità della nascita della ricetta.

Vediamo come poter fare bene i giglietti, biscotti della tradizione romana.

a) 350gr di zucchero;

b) 400 gr di farina;

c) quattro uova;

d) una bustina di vanillina;

e) scorza di limone.

I giglietti, biscotti della tradizione romana

Accendere il forno a 100° in modalità ventilata.

Sbattere le uova con la frusta o una planetaria con lo zucchero per circa venti minuti. Quando il composto sarà triplicato e sarà chiaro e spumoso come prevede la ricetta, aggiungere a cucchiaiate la farina nel composto, facendo amalgamare per bene il tutto. Grattugiare la scorza di limone e aggiungerla con la vanillina al composto finale.

Prendere una teglia da forno, foderarla di carta da forno e, con l’aiuto di un cucchiaio, formare delle lingue di impasto. Le linguette andranno distanziate le une dalle altre perché le uova continueranno a crescere in forno e si amplieranno di grandezza.

Infornare per circa 15-20 minuti a seconda della potenza del proprio forno.

I biscotti sono dunque pronti. Resistono per circa una settimana in una latta ben chiusa e possono essere gustati da soli, pucciati nel vin santo o accanto a un’ottima tazza di tè.

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