I gatti domestici riescono a riconoscere il proprio nome? E se sì, come è possibile capirlo? Queste sono tra le domande che ci si pone più frequentemente quando ci si riferisce a questi piccoli amici a quattro zampe. Una ricerca pubblicata su Scientific Reports si è occupata di fare luce su questo e altri aspetti relativi al loro comportamento, che la scienza ha cominciato a studiare solo in anni relativamente recenti. In questo caso, sono stati condotti ben quattro esperimenti volti a verificare se i gatti domestici siano effettivamente in caso di riconoscere il proprio nome. I risultati sono particolarmente degni di interesse.
I gatti domestici riescono a riconoscere il proprio nome?
Secondo i risultati dello studio, l’associazione che compiono tra il proprio nome e ricevere punizioni o ricompense può influenzarne il comportamento. Tuttavia, in un’abitazione in cui siano presenti più gatti e qualora il padrone usi chiamarli tutti quanti nello stesso momento, il gatto può associare alla ricompensa non solo il proprio nome, ma anche quello dei conviventi in quella specifica situazione.
Pertanto, se questi animali associano il suono del proprio nome ad una ricompensa o ad una punizione, potrebbero rispondere al richiamo reagendo con un comportamento di orientamento e cioè muovendo leggermente le orecchie e la testa. Lo studio, inoltre, ha dimostrato che i gatti sono capaci di distinguere le parole umane a seconda delle differenze fonetiche. E quindi, non solo è possibile far sì che imparino il proprio nome. Bensì, probabilmente, anche quelli di oggetti o luoghi potenzialmente pericolosi per la loro incolumità. O, almeno, a distinguere i suoni che li indichino. Questo non vuol dire, tuttavia, che comprendano il linguaggio umano, capacità completamente diversa da quella di discernimento.
Conclusioni
In situazioni di stress o ricompensa, quindi, se il proprietario chiama il nome del gatto questi può reagire in modo più ”comunicativo e dinamico”, conclude lo studio. Per approfondire il funzionamento di alcuni comportamenti di questi animali, è possibile consultare quest’altro articolo, che illustra il motivo per cui i gatti ”fanno la pasta”.