I fondi comuni d’investimento possono fallire?

fondi comuni di investimento

I risparmiatori si chiedono: i fondi comuni d’investimento possono fallire? Spesso chi detiene risparmi in banca ha “il dono” di non farsi mai una domanda talmente sciocca quanto mai salvifica nel 99% dei casi. Cioè: è mai possibile che – ad esempio – Banca Intesa non abbia mai “da consigliare” ai suoi clienti prodotti emessi da Unicredit? O viceversa? Oppure, perché Bper non propone mai un valido fondo comune d’investimento targato Deutsche Bank o Mps? E anche qui, perché non si verifica mai il contrario? E si potrebbe continuare all’infinito, ma la sostanza sarebbe spesso quella. Ossia, su un’ipotetica tipologia di fondo in vendita alla clientela, è sempre quella sfornata dalla casa la migliore sul mercato. Ma per chi? Per la serie: ma che strana coincidenza! Oppure basterebbe cambiare la domanda in questa forma: sul prodotto “consigliato” il mio istituto quanto ci guadagna? Ed io? Domande retoriche.

Le garanzie offerte dal fondo

I tracolli di Borsa delle ultime settimane hanno portato il grosso del risparmio gestito in territorio negativo. Si trattasse di fondi azionari o bilanciati o flessibili o a tema etc, la musica è la stessa. Spesso non si tratta di perdite “irrecuperabili”, ma per il risparmiatore poco propenso al rischio s’insinua comunque un sottile stato d’angoscia. E la domanda che affiora nella sua mente è sempre: i fondi comuni d’investimento possono fallire? Nel documento informativo Kiid/Kid che li accompagna vi è scritto chiaramente che tali strumenti non danno alcuna garanzia sul capitale. A meno che non si tratti di fondi particolari, come nel caso di quelli a capitale garantito. Va tuttavia e tassativamente fugato il dubbio se si possa o meno perdere oltre il proprio capitale investito. Certo, si tratta di una magrissima consolazione (per la serie: ci mancava anche questo). Sta di fatto che il prodotto  nasce espressamente per gente priva delle necessarie competenze (o del capitale utile per diversificare) al fai-da-te. E che quindi passa facilmente dalla speranza di un possibile guadagno alla paura di non riavere a scadenza il 100% del capitale.

La storia del prodotto insegna a non essere catastrofici

Rispondiamo al risparmiatore in preda al panico se: i fondi comuni d’investimento possono fallire? Dicendo in onestà che è davvero improbabile che ciò avvenga. Gli ultimi ricordi in tal senso hanno a che fare con il post-Lehman, ma limitatamente a pochissimi fondi. Si contano su una mano. Ma si trattava più di fondi “da codice penale” più che da sportello bancario. Quindi in maniera ragionevole si possono escludere perdite vicine al fallimento. Tradotto, perdite oltre il 60/70% del valore, che comunque è tantissimo. Si tratta di eventi storici, eccezionali, rari. Anche perché in questi casi estremi i gestori dei fondi passano a liquidarlo prima, quando hanno ancora un valore positivo. E giusto un momento prima di ritrovarsi quei clienti inferociti sotto casa.