I figli nella separazione della coppia di fatto 

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Ormai da tempo la famiglia convivente è equiparata per molti aspetti alla famiglia fondata sul matrimonio. L’equiparazione è totale anche per i figli nella separazione della coppia di fatto?

Intanto le coppie di fatto non devono essere confuse con le unioni civili, che riguardano persone conviventi, ma dello stesso sesso.

La coppia di fatto è caratterizzata dagli stessi doveri di solidarietà morale ed economica presenti nella coppia coniugata. Identici sono anche i doveri nei confronti dei figli in termini di educazione e mantenimento.

La legge ha stabilito che per avere una coppia di fatto formalmente riconosciuta è necessaria una dichiarazione scritta firmata da entrambi. Questa autocertificazione potrà essere inviata al Comune per raccomandata con ricevuta di ritorno. È necessario allegare copia della carta di identità di entrambi i coniugi perché valga come autocertificazione.

Quali diritti per i figli nella separazione della coppia di fatto

I figli sono equiparati a quelle delle coppie coniugate. Hanno quindi diritto ad essere istruiti e mantenuti. L’unica differenza riguarda il momento della nascita. Infatti in caso di coppia sposata il bambino è riconosciuto automaticamente come figlio della coppia. Invece nelle coppie di fatto occorre un formale riconoscimento. Di solito consiste in una dichiarazione resa presso l’Ufficio dello Stato Civile del Comune di residenza.

L’affidamento dei figli dei conviventi

In caso di separazione della coppia di fatto i genitori devono comunque sottoporsi alla decisione del tribunale per regolare gli orari di visita del coniuge con cui il minore non convive stabilmente. I criteri applicati dai tribunali non possono che essere identici a quelli valevoli per i figli delle coppie sposate. La legge si esprime in termini di bigenitorialità. I figli devono quindi trascorrere, possibilmente, lo stesso arco di tempo con entrambi i genitori. Anche l’assegno di mantenimento seguirà le regole generali. Potrà essere più alto o più basso anche a seconda dell’incidenza del mantenimento diretto. Più il genitore tiene il figlio con sé, e quindi provvedere alle sue dirette necessità per quei giorni, e meno dovrà dare all’altro genitore.