I dividendi piacciono talmente tanto che a Piazza Affari si prevede un aumento

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Nelle strategie di investimento i dividendi rimangono un punto fermo. Soprattutto in ambito di diversificazione. Purchè, come è noto, si scelgano con giudizio. Semplificando il concetto, da sempre gli analisti consigliano di fidarsi più di dividendi in crescita costante, anche se lenta, piuttosto che di cedole miracolose. Soprattutto se non sorrette da bilanci sani e da operazioni straordinarie che ne giustificherebbero la cifra. Ad ogni modo è indubbio che il premio ricevuto è pur sempre un regalo gradito per l’investitore.

Gli italiani hanno un rapporto di grande amore con il risparmio. Dal tempo dei bot people fino agli ultimi entusiasmi per il Btp Italia di qualche tempo fa, passando per la passione per il mattone. Anche per questo amano, e non poco, i dividendi. Non solo, ma i due pilastri della Borsa tricolore sono da sempre i bancari e gli energetici, due settori che, a parte qualche momento di difficoltà, storicamente sono sempre stati molto generosi con i propri azionisti.

I dividendi piacciono talmente tanto che a Piazza Affari si prevede un aumento

L’unico problema, in ordine di tempo, si è visto con la pandemia. In questa occasione molti istituti di credito, su invito della BCE, sono stati costretti a cancellare le cedole. Un incidente che nel 2021 è stato ampiamente superato con il ritorno dei pagamenti. Insomma, i dividendi piacciono talmente tanto che a Piazza Affari si prevede un aumento. Infatti, stando alle prime proiezioni e complice anche la ripresa di una congiuntura economica favorevole all’Italia, già si parla di un +20% sul monte utili distribuiti. In caso di conferma, anche nei fatti, l’azionario potrebbe trovare nuovo appeal presso gli investitori, soprattutto rispetto al ritorno dell’obbligazionario. 

Già alla metà di ottobre dello scorso anno si parlava di dividendi da record a Piazza Affari. Per esempio il titolo di Intesa Sanpaolo dovrebbe staccare una cedola ai propri azionisti intorno al 7,6% già nella primavera di quest’anno. Ma la banca italiana potrebbe essere in buona compagnia. Infatti a conferma di un settore generoso per questo 2022 ci sarebbero, salvo imprevisti, il4,7% di Banca Mediolanum e il 4,6% di Banca Generali. Unipol Gruppo spa, poi, potrebbe arrivare all’8%. Sugli energetici, altro pilastro di Piazza Affari, spicca Eni con il suo possibile 7%. Ma in questo caso la previsione è leggermente più complessa. Covid e varianti, con i pericoli di possibili lockdown, potrebbero cambiare le carte in tavola.