QBE Insurance Group ha fatto una ricerca sulla relazione tra benessere psicologico e lavoro. Ormai lo smart working è entrato prepotentemente nelle abitudini di tutti e questa soluzione sta bene a tutti. Infatti i dipendenti non hanno voglia di ritornare in ufficio. Del campione preso in considerazione solo il 28% ha espresso parere favorevole nel voler ritornare alle vecchie abitudini di lavoro.
Dipendenti hanno lo smart working nel cuore
Dietro la scrivania, nell’ufficio di sempre, i dipendenti, pubblici o privati, non fa differenza, non hanno proprio interesse a ritornare. Ma come mai? Tutti si attenderebbero una risposta scontata: meglio lavorare da casa in modo da non essere soggetti a troppi controlli. Invece, i dipendenti hanno paura di contrarre il virus tra le mura dell’ufficio oppure sui mezzi pubblici. Il coronavirus ha cambiato la modalità di lavoro ma ha creato anche nuove ansie e paure.
Meglio casa-ufficio
Scendendo nello specifico della ricerca, scopriamo che il dipendente predilige una combinazione di lavoro in presenza e smart working (35%). La torta, comunque è divisa in tre parti quasi uguali. Un 26% preferisce lavorare in ufficio e la parte restante solo da casa.
Dipendenti sfiduciati
Il clima non è dei migliori neanche per i dipendenti. Tutta questa situazione ha avuto un peso enorme sul benessere psicologico. Il 35% degli intervistati non sta attraversando un buon momento. I giovani vivono con maggiore difficoltà questa situazione rispetto ai più anziani. Perciò, gli intervistati reclamano un aumento delle ferie e dei permessi.
Inoltre i dipendenti si sentono anche di dare dei consigli ai propri datori di lavoro per alzare l’asticella del proprio benessere. I dipendenti desiderano corsi motivazionali, un supporto psicologico, corsi di yoga e sedute per il controllo dell’ansia.
Benessere psicologico
C’è da dire, però, una cosa: molti intervistati hanno dichiarato che il benessere psicologico è stato tenuto in buona considerazione dai propri capi. Quest’ultimi hanno avuto un’attenzione maggiore ai bisogni dei propri dipendenti. Ma nonostante tutte queste buone azioni, i dipendenti non hanno voglia di ritornare in ufficio.