I culurgionis sardi, saporiti ravioli

ravioli

La Sardegna è una delle isole italiane che vanta le spiagge più belle. La loro natura incontaminata è ancora oggi oggetto di visita da parte dei turisti. La cucina sarda poi, è un vero viaggio dentro tradizioni millenarie che vengono proposte ancora oggi. I culurgionis sardi, saporiti ravioli, sono una di queste ricette.

Sono ravioli composti da pecorino e patate e sono davvero irresistibili, specie dopo una bella giornata passata in spiaggia.

Vediamo come realizzare i culurgionis sardi.

Ingredienti

  • 300 gr di farina;
  • 200 gr di semola di grano duro rimacinata;
  • 290 gr di acqua;
  • sale fino qb;
  • 1 kg di patate a pasta gialla;
  • 125 gr di olio d’oliva;
  • 14 foglie di menta;
  • 100 gr di pecorino sardo;
  • 1 spicchio d’aglio;
  • sale e pepe qb;
  • 500 gr di passata di pomodoro;
  • 3 foglie di basilico;

I culurgionis sardi, saporiti ravioli

Lessare le patate in abbondante acqua salata. Prendere l’olio e pestarvi dentro uno spicchio d’aglio.

Sbucciare le patate cotte e metterle in una terrina per passarle col passapatate. Aggiungere il pecorino, la menta, e l’olio all’aglio.

Lasciare riposare in frigo per tutta la notte.

Preparare la pasta dei ravioli con la farina e la semola. Aggiungere quindi 15 gr di olio d’oliva e l’acqua. Impastare su una spianatoia per tre minuti. Far riposare l’impasto per circa 30 minuti. Tirare la pasta con la macchina per stendere la pasta o con l’aiuto di un mattarello.

Con un coppa pasta, ottenere dei cerchietti. Prendere un cerchietto e mettervi il composto di patate. Richiudere con le dita e sagomare una spiga di grano con la pasta ripiena.

Fare il sugo con la passata di pomodoro, il basilico e l’olio rimanente. Fare il tipico soffritto con olio e aglio e aggiungere la passata di pomodoro col basilico.

Far cuocere una mezz’ora il sugo e spegnerlo. Lessare l’acqua salata e buttarvi la pasta.

Quando la pasta sale a galla, scolarla e metterla nel sugo.

Servire i culurgionis con abbondante pecorino e saranno dunque pronti per il pranzo della domenica.