Limelight (NASDAQ:LLNW), leader nella fornitura di contenuti digitali, video, cloud security e servizi di edge computing, quotato su listino Nasdaq, ha condotto una indagine a livello globale sui servizi di console-less gaming. Interessati 4500 consumatori di Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti.
I consumatori binge-gaming sono aumentati del 7% e lo fanno per 4 ore e 36 minuti. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti i comportamenti di gioco e le aspettative dei consumatori di tutto il mondo.
Chi sono i binge-gaming
I maggiori fruitori sono i giovani tra i 18 e i 25 anni facendo varie sessioni di gioco. Restano incollati per una media di sei ore e 34 minuti. Il tempo che trascorrono davanti ai videogiochi è aumentato dell’11% rispetto ad un anno fa.
Giapponesi matador
I giapponesi sono coloro che restano più a lungo tempo medio sotto gli effetti di binge-gaming. I giovani con gli occhi a mandorla giocano per oltre cinque ore e mezza. Ma non è tutto: un giocatore su dieci lo fa addirittura per oltre 15 ore di fila. I consumatori binge-gaming sono aumentati in Giappone in tutti i sensi: sia di numero che di tempo.
Cosa dice il rapporto
Dall’indagine viene fuori che a livello globale, i gamer passano meno tempo a giocare ai videogiochi ma le sessioni diventano più lunghe. Inizia a farsi largo l’interesse per i servizi ad abbonamento di console-less gaming. Si gioca prevalentemente dallo smartphone, poi dal PC e alla console.
Non solo i consumatori binge-gaming sono aumentati ma anche i prezzi dei servizi di console-less gaming che potrebbero limitare l’uso. L’interesse verso questa tipologia è altissimo ma il prezzo troppo alto sarebbe un ostacolo soprattutto tra i gamer italiani.
Aumenta la popolarità e l’effetto emulazione
Vedere giocare gli altri ai videogiochi aumenta la popolarità e l’effetto emulazione. Rivestono un ruolo predominante le piattaforme come Twitch o YouTube Gaming. La metà degli intervistati dei gamer italiani lascerebbero il proprio lavoro per diventare giocatore professionista. Ma purtroppo non è fonte di forti guadagni e tale sogno svanisce.
Le cattive abitudini
Pur di restare incollati ai videogiochi molti italiani non dormono, non vanno a lavoro, saltano i pasti. Cattive abitudini che tra i consumatori binge-gaming sono aumentate.